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Trentenne lecchese trovato senza vita in Brasile, le autorità: “Marco Bonanomi morto per un malore”

Marco Bonanomi, il 34enne lecchese trovato morto ai primi di febbraio in Brasile, sarebbe deceduto per cause naturali. Lo ipotizzano le autorità brasiliane sulla base dell’autopsia.
A cura di Francesco Loiacono
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Non sarebbe stato ucciso Marco Bonanomi, il 34enne di Montevecchia, in provincia di Lecco, trovato morto ai primi di febbraio in Brasile. Il decesso del lecchese sarebbe stato causato da un malore, secondo quanto riportano le autorità brasiliane citate dal quotidiano "Il Giorno". Nessun omicidio e nemmeno una morte violenta per cause accidentali, dunque: un'ipotesi che collima con l'assenza di evidenti segni di violenza che era stata riscontrata sul cadavere del 34enne, trovato in una buca vicino alla spiaggia di Praia Balneário Grajaú a Pontal do Paraná, località balneare nel sud del Brasile.

Il cadavere era stato riconosciuto grazie a un tatuaggio

Il corpo era in avanzato stato di decomposizione, tanto che il 34enne è stato riconosciuto dalla moglie (in un primo tempo si ipotizzava fosse la fidanzata) grazie a un tatuaggio. L'autopsia non avrebbe fatto luce sull'esatta causa del decesso, ma avrebbe accertato l'assenza di ferite da arma da fuoco e da taglio: si ipotizza che Marco, che in passato aveva avuto problemi di tossicodipendenza, possa essere stato stroncato anche dall'abuso di qualche sostanza pericolosa. Resta un mistero il fatto che il cellulare di Marco continui a squillare: potrebbe spiegarsi con l'ipotesi che qualche "sciacallo" abbia derubato il 34enne quando era già morto. Un'ipotesi che spiegherebbe anche l'assenza di portafogli e documenti e anche della bici e dello zaino che secondo gli investigatori brasiliani Bonanomi aveva con sé, ma non sarebbero più stati trovati vicino al cadavere.

Al momento non risultano indagati per la morte di Bonanomi

Al momento non ci sono indagati per la morte del 34enne: la polizia avrebbe chiarito anche la posizione della moglie, con la quale la vittima aveva trascorsi burrascosi culminati anche in arresti e denunce per violenze. Serviranno probabilmente ancora dei mesi per chiudere le indagini, e questo significa che servirà ancora del tempo per il rimpatrio della salma in Italia, dove i genitori, che hanno chiesto di andare a fondo nella vicenda, dovranno pazientare ancora per poter celebrare i funerali del loro figlio.

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