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Protesta dei pendolari della linea Milano-Gallarate: “Treno fermo e passeggeri ammassati”

Pendolari affollati sulla banchina all’alba dopo che un treno ha fermato la sua corsa in anticipo. È quanto denunciato sul gruppo Facebook del Comitato pendolari Gallarate-Milano. Protestano i viaggiatori per una situazione a rischio contagio: “Con se senza pandemia i pendolari rimangono un gradino sotto alle bestie”.
A cura di Redazione Milano
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"Anche oggi la situazione non cambia. Treno S5 23011 delle 6.54 a Canegrate direzione Treviglio, termina la propria corsa a Certosa con avviso del capotreno proprio a Certosa. Nessun annuncio ai pendolari su come comportarsi e cosa fare. Questa è la situazione". È quanto denunciato sul gruppo Facebook del Comitato pendolari Gallarate-Milano.

Pendolari affollati sulla banchina: le foto denuncia di un viaggiatore

Per effetto del Dpcm dello scorso 3 novembre, con le nuove strette per contenere il Coronavirus, la capienza su tutti i mezzi pubblici è stata ridotta dall'80 al 50 per cento, con conseguenze su tutto il trasporto pubblico locale: tram, autobus, metropolitane e naturalmente anche i treni. Trenord ha spiegato che le presenze a bordo dei treni sono comunque stabilmente inferiori ai limiti consentiti, perché molti lavoratori da mesi scelgono di spostarsi dalla provincia al capoluogo in auto, per evitare il rischio di contagiarsi.

Capienza ridotta al 50 per cento e presenze in calo

Tuttavia nelle ore di punta le presenze a bordo dei convogli possono essere maggiori e, in caso di problemi alla circolazione, può verificarsi il rischio di situazioni di affollamento. Come quella denunciata questa mattina dai pendolari. "Con se senza pandemia i pendolari rimangono un gradino sotto alle bestie", denuncia un viaggiatore. "Oltre il disagio chissà il virus come si diverte! E sempre tra chi deve per forza andare a lavorare!".

La causa del ritardo un inconveniente tecnico alle infrastrutture

La causa del problema segnalato dai pendolari, come si è saputo in seguito, è stata individuata in un problema alle infrastrutture, gestite da Rfi (Rete ferroviaria italiana). L'inconveniente tecnico si è verificato sulla linea convenzionale Milano-Brescia attorno alle 5 del mattino, provocando la sospensione del traffico tra Romano e Treviglio, con pesanti conseguenze sul traffico ferroviario. La circolazione ha ripreso gradualmente verso le ore 9. In totale si sono verificati rallentamenti fino a 130 minuti per 21 Regionali, 22 treni regionali sono stati cancellati e 10 limitati nel percorso.

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