Trenord chiede ai pendolari di pagare biglietti del 2022 che non ha riscosso per un problema tecnico
La notizia arriva nella casella mail degli interessati e rimbalza sui gruppi pendolari: Trenord chiede il pagamento di biglietti acquistati l’anno scorso, tramite l’app ufficiale. Di quegli ordini di acquisto l'azienda dei trasporti non avrebbe incassato il prezzo.
"A seguito di una verifica contabile relativa all’anno 2022 – si legge nel messaggio al cliente – abbiamo riscontrato un problema tecnico che ha determinato il mancato pagamento di alcuni titoli di viaggio da Lei acquistati sull’App Trenord tra maggio e agosto 2022 attraverso il metodo di pagamento PayPal".
Segue l’elenco di date e ordini d’acquisto, con l’invito a pagare quanto prima, e comunque entro il 31 marzo 2023, una volta verificati i mancati addebiti sul proprio conto Paypal.
I malumori dei pendolari
Sui gruppi pendolari non mancano i malumori: c’è chi evidenzia i problemi dell’app, chi dichiara di essere ancora in attesa del rimborso covid per marzo 2020 e c’è naturalmente chi ironizza, accostando il ritardo nella riscossione via app ai frequenti ritardi nella circolazione ferroviaria. Nonostante Trenord abbia dichiarato, nell’ultima Relazione sulla qualità dei servizi, che l’81% dell’utenza sarebbe soddisfatta del servizio, i dati ufficiali raccontano una storia di ritardi, disagi e riduzioni dell’offerta.
Che si tratti di problemi infrastrutturali o di cattiva gestione del servizio, che siano cioè responsabilità di RFI o di Trenord, il risultato sono disagi per i viaggiatori, che già prima della pandemia, nel 2018, avevano assistito alla cancellazione di più di 100 corse al giorno e alla riduzione dell'offerta invernale, che, con il covid, hanno dovuto spesso rinunciare a viaggi e rimborsi, e che, nell'estate 2022, hanno dovuto adattarsi alla chiusura del passante ferroviario.
E, ai disagi, si aggiunge oggi l’invito a pagare biglietti acquistati nel 2022 e non addebitati per via di un problema tecnico che non dipende dagli utenti. Chissà se sia un caso che la richiesta, in base ai riconteggi sui viaggi dello scorso anno, non sia arrivata a gennaio, ma a dieci giorni dalle elezioni regionali in Lombardia.