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Treno deragliato, l’esito del sopralluogo: “Parti del binario completamente marce”

Oggi il sopralluogo della Polfer sul luogo del deragliamento del treno regionale 969 diretto a Brescia: le traversine, ovvero la parte del binario alla quale sono fissate le rotaie, sarebbero state usurate.
A cura di Francesca Del Boca
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"Traversine completamente marce", ovvero quella parte del binario alla quale sono fissate le rotaie. Questo l'esito del sopralluogo effettuato dalla Polfer oggi a Iseo (Brescia), per vederci più chiaro sul deragliamento del treno regionale 969 che nella sera del 10 dicembre è uscito dalla linea Brescia-Iseo-Edolo. E questa, dunque, potrebbe essere la causa della mancata tragedia: a bordo del convoglio diretto a Brescia si trovavano infatti 30 persone, e solo in 17 hanno riportato lievi contusioni. La magistratura ha disposto intanto il sequestro d'urgenza di 6 km di linea ferroviaria. Bloccata la circolazione tra la stazione di Iseo e quella di Provaglio Timoline.

La testimonianza di Matteo, il ragazzino che ha azionato il freno d'emergenza del convoglio

"Io sto bene. E per fortuna anche gli altri passeggeri, anche se siamo tutti un po' scossi. La preoccupazione maggiore è stata per il bambino che si trovava sul vagone. Fortunatamente anche lui sta bene, anche se immagino che sia rimasto traumatizzato", ha raccontato Matteo Pablo, il passeggero di 16 anni che ha azionato il freno d'emergenza per fermare il convoglio.

"Siamo saliti nell'ultimo vagone del treno. A un certo punto mi ha scritto una conoscente e ci siamo spostati nel penultimo, quello che poi è risultato essere il più inclinato", ha raccontato a Fanpage.it. "Ero seduto dalla parte del finestrino e dopo qualche minuto abbiamo sentito traballare il convoglio. Con il corpo andavamo un po' a destra e un po' a sinistra. All'inizio pensavamo fosse normale, ma dopo poco abbiamo capito che c'era qualcosa che non andava".

E ancora prosegue nel racconto di quell'attimo di paura. "Non riuscivamo in alcun modo a stare fermi sui sedili e c'era polvere ovunque. Il bambino si trovava accanto a noi con il padre che cercava in tutti i modi a tenerlo fermo. La parte che sovrastava le porte, tanto era forte la scossa, stava cadendo giù e potevamo vedere gli ingranaggi".

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