Treno deragliato a Pioltello, chiesto il processo per nove persone e la società Rfi
Disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e violazione delle normative sulla sicurezza. Sono le accuse per le quali i pubblici ministeri di Milano Maura Ripamonti e Leonardo Lesti hanno chiesto il processo per nove imputati oltre alla società Rfi, Rete ferroviaria italiana. La vicenda al centro dell'udienza preliminare che si è tenuta oggi, 15 aprile, è il deragliamento del treno regionale Trenord Cremona-Milano avvenuto all'alba del 25 gennaio del 2018 a Pioltello, nell'hinterland di Milano. Un deragliamento che causò la morte di tre persone, Ida Milesi, Pierangela Tadini e Alessandra Giuseppina Pirri, e il ferimento di 46 persone.
Tra gli imputati l'ex amministratore delegato di Rfi
Tra gli imputati per i quali è stato chiesto il processo figurano due ex manager di Rfi tra cui l'ex amministratore delegato Maurizio Gentile e sette tra dipendenti e tecnici della società, oltre alla stessa Rfi. Un decimo imputato, all'epoca responsabile del Nucleo manutentivo lavori di Treviglio di Rfi, ha chiesto di patteggiare una condanna a tre anni e mezzo: richiesta che ha ottenuto il parere favorevole dei pm. Era già stata archiviata la posizione dei due manager di Trenord inizialmente iscritti come atto dovuto nel registro degli indagati: le indagini preliminari hanno confermato che non sono "ravvisabili profili di colpa in capo" alla società regionale che gestisce il trasporto ferroviario lombardo. Sarà invece eventualmente il processo a dover accertare le responsabilità di Rfi, società che si occupa dell'infrastruttura e della manutenzione della stessa.
La procura: Il disastro avvenne per una lunga serie di omissioni
L'udienza preliminare si è svolta davanti al giudice Anna Magelli. Al termine di lunghe indagini e accertamenti tecnici, secondo la procura la causa del disastro ferroviario di Pioltello fu una lunga serie di "omissioni" nella "manutenzione" e nella "sicurezza", tutte fatte nel nome del risparmio. Il treno regionale partito da Cremona e diretto a Milano Garibaldi, dove non arrivò mai, secondo gli inquirenti deragliò a causa di un pezzo di rotaia lungo 23 centimetri che si spezzò nel cosiddetto punto zero. L'udienza preliminare sarà aggiornata a nuova data, quando si attende la decisione del giudice per l'udienza preliminare.