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Tre ragazzi morti nell’incendio di un magazzino cinese: c’è l’identikit di chi ha chiesto l’estorsione

Un identikit realizzato con l’intelligenza artificiale potrebbe aiutare i carabinieri a risalire al responsabile dell’estorsione chiesta al proprietario del magazzino cinese poche ore prima lo scoppio dell’incendio in cui sono morti tre ragazzi.
A cura di Giorgia Venturini
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C'è un volto su cui si basano le ricerche per scoprire chi è l'autore dell'incendio doloso al magazzino di via Ermenegildo Cantoni in cui sono rimaste vittime tre giovani. Nessuna foto al momento ma un vero e proprio identikit realizzato con l'intelligenza artificiale: sarebbe un giovane con i capelli ricci e chiari. Ad aiutare le forze dell'ordine a ricostruire il volto del ragazzo sono state le testimonianze dei familiari del titolare della "Li Junjun", ovvero il nome dell'azienda proprietaria dello store. Il giovane creato dall'intelligenza artificiale sarebbe chi poche ore prima dell'incendio avrebbe chiesto l'estorsione.

Ora questa immagine sta facendo il giro della comunità cinese e nelle chat di Chinatown: resta da capire se è la stessa persone che avrebbe minacciato con un coltello prima il padre del titolare e poi sua moglie chiedendo un'estorsione di 20mila euro. Molto probabilmente sarebbe stato anche chi ha poi innescato l'incendio. Perché tra le cose certe c'è sicuramente il fatto che l'incendio è doloso: sul posto è stato trovato liquido infiammabile che il responsabile avrebbe cosparso prima di accendere il fuoco. Si sta indagando per strage: il lavoro è affidato ai carabinieri della compagnia Porta Magenta e del Nucleo investigativo coordinati dal pm Luigi Luzi e dal procuratore Marcello Viola.

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A perdere la vita sono stati due ragazzi di 24 e di 17 anni e la sorella di quest'ultimo di 18 anni. Domenica scorsa si è tenuta una commemorazione per ricordare le giovani vittime. I tre ragazzi "erano arrivati a Milano da pochi giorni, è una disgrazia" racconta Francesco Wu, fondatore e presidente onorario dell’Unione Imprenditori Italia Cina che anche lui era presente alla commemorazione. Le tre vittime "non dovevano sicuramente essere lì, ma questo non giustifica morire così, asfissiati addirittura, non osiamo immaginare il dolore che stanno provando le famiglie e lo sentiamo anche", continua Wu con il pensiero al dolore delle due madri presenti alla cerimonia.

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