Travolge e uccide un uomo sulle strisce pedonali: 43enne condannato a 6 anni, ma è latitante
È stato condannato a 6 anni di reclusione, alla espulsione dal territorio italiano a pena espiata e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici Mohamed Rabia, il 43enne che il 15 settembre 2018 ha travolto e ucciso Francesco Zibetti. L'uomo, ritenuto colpevole di omicidio stradale aggravato dalla fuga e dall’omissione di soccorso, è però latitante dato che poco dopo l'incidente era tornato in Marocco per sottrarsi alle indagini e risulta ancora latitante.
L'incidente in via Buonarroti a Treviglio
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Zibetti stava attraversando sulle strisce pedonali in via Buonarroti, in centro a Treviglio, fuori da casa. Un'auto, però, arrivò a forte velocità travolgendolo senza fermarsi. L'ex dipendente 85enne della Same è deceduto il giorno seguente.
Il Tribunale di Bergamo ha, quindi, accolto la richiesta della pm Maria Esposito respingendo la richiesta di assoluzione con formula dubitativa, avanzata dall'avvocato difensore del 43enne Michele Comotti. La tesi sosteneva che non ci fosse la certezza di chi era alla guida di quella Kia, poi distrutta dalle fiamme in un campo di Mozzanica qualche giorno dopo.
I testimoni chiave
I vicini di casa di Zibetti avevano assistito all'investimento, ma agli inquirenti sono riusciti solo a fornire una descrizione dell'auto. Un altro testimone, connazionale dell'imputato, era riuscito invece a riconoscere la persona che si trovava al volante al momento dell'incidente. La sua certezza derivava anche dal fatto che Rabia e suo fratello lo avrebbero minacciato e aggredito nel tentativo di intimidirlo per non farlo parlare.
La Kia è stata ritrovata solo il 27 settembre e, grazie alle immagini acquisite dalle telecamere della zona, è stato possibile riconoscerla come quella che ha travolto Zibetti. Dopodiché gli inquirenti sono riusciti a risalire a Rabia, il quale però era già tornato in Marocco.