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Travolge e uccide Katiuscia Sordi ferma con la bici a bordo strada: automobilista patteggia 2 anni e 6 mesi

Katiuscia Sordi ha morta nella notte del 3 agosto 2022 dopo essere stata travolta da un’auto nel Cremonese. Il guidatore, imputato per omicidio stradale, ha patteggiato 2 anni e 6 mesi di reclusione.
A cura di Enrico Spaccini
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Katiuscia Sordi (foto da Facebook)
Katiuscia Sordi (foto da Facebook)

Ha patteggiato 2 anni e 6 mesi di reclusione l'automobilista, oggi 31enne, che la notte del 3 agosto 2022 ha travolto e ucciso Katiuscia Sordi. La 41enne di Pizzighettone (Cremona), originaria di Soresina, si trovava sul bordo della provinciale 84 all'altezza di Regona in sella alla sua bicicletta, quando la Peugeot guidata dal ragazzo l'ha colpita. L'auto viaggiava a una velocità di circa 90 chilometri orari dove il limite era 50 e l'automobilista aveva un tasso alcolemico pari a 1,90 grammi per litro (limite è 0,50).

L'incidente alle 3 di notte lungo la provinciale

L'incidente era avvenuto intorno alle 3 di notte, quando l'allora 29enne era arrivato ormai all'intersezione con via Goldoni. Nei pressi di una curva, ha oltrepassato con le due ruote di destra il margine esterno della carreggiata. Ferma, in sella alla bicicletta, c'era Sordi che è stata urtata sulla parte posteriore della due ruote.

L'impatto fu violento: la 41enne finì prima sul parabrezza, che ha sfondato, poi sul tettuccio e infine nel fossato alla destra della carreggiata. Le lesioni riportate dalla donna erano gravissime ed è deceduta poco dopo. Sul posto erano arrivati i soccorritori della Croce Rossa, ma per Sordi non c'era già più niente da fare.

La ricostruzione della dinamica dello schianto

Stando a quanto emerso nel corso delle indagini condotte dai carabinieri, l'automobilista viaggiava a una velocità ben superiore al consentito (90 chilometri orari dove il limite era 50) e con un elevato tasso alcolemico (1,90 grammi per litro).

Tuttavia, la bicicletta sulla quale si trovava Sordi non aveva alcun impianto di illuminazione, che comunque non avrebbe funzionato dato che era ferma. La 41enne non indossava la pettorina catarifrangente e si trovava quasi a metà strada tra due lampioni, in una zona scarsamente illuminata. Tutti elementi che, in aggiunta con il fatto che il 29enne era incensurato e senza precedenti, hanno portato le parti a raggiungere una pena concordata. Il ragazzo, al quale è stata revocata la patente, ha già provveduto a risarcire la madre e i fratelli della vittima.

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