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Trasporti a Milano: in Atm circa 600 assenze per Covid, possibili riduzioni delle corse

Atm ha annunciato che circa 600 dipendenti sono positivi al Covid o in quarantena. Domani si deciderà se mettere in atto una rimodulazione del servizio che ridurrà le corse giornaliere.
A cura di Simona Buscaglia
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Sono oltre 600 i lavoratori Atm che non possono presentarsi a lavoro a causa del Covid. Di questi, 510 sono positivi al virus e altri 130 sono in quarantena perché contatti con persone risultate positive. Per questo motivo l'azienda ha annunciato che, nella giornata di domani, venerdì 7 gennaio, farà il punto della situazione per valutare le ricadute che le assenze dei lavoratori malati avranno sul servizio. A partire dal 10 gennaio le corse riprenderanno con l'orario normale feriale dopo le festività natalizie. Visto l'alto numero di persone impossibilitate a lavorare è plausibile che l'azienda debba applicare inevitabilmente una riduzione del numero di corse giornaliere.

Anche Trenord ha annunciato una rimodulazione del servizio

Non solo l'azienda dei trasporti milanesi ma anche Trenord, a causa delle assenze dei positivi al Covid tra il suo personale, ha annunciato una rimodulazione del servizio che prevede circa 350 corse in meno al giorno. Questa decisione deriva dai circa 180, tra macchinisti e capitreno, positivi al Covid-19, ai quali si sommano i circa 150 non direttamente connessi alla pandemia. Luca Stanzione segretario della Filt (Federazione italiana lavoratori trasporti) Cgil Lombardia, in un'intervista a Fanpage.it, ha dichiarato: "Questo momento di difficoltà ci dice una cosa, ovvero che le aziende di servizi essenziali, come quelle dei trasporti, non hanno abbastanza personale". Non è un problema che riguarda in particolar modo solo il trasporto su rotaie ma anche quello su gomma: "Per il personale del trasporto su gomma, c'è anche il problema dello stipendio: oggi è difficile trovare persone disposte a fare l'autista di bus, perché i salari di acceso sono troppo bassi. Oggi chi entra in azienda prende quasi mille euro, e per un lavoratore qualificato che si è dovuto pagare una patente e la formazione, in Lombardia, è davvero troppo poco".

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