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Trasferiva denaro dai libretti dei risparmi degli anziani al proprio conto: confiscati 177mila euro

Una dipendente di una società di servizi postali di Saronno (Varese) è stata condannata per aver rubato denaro dai conti dei suoi clienti. La guardia di finanza le ha confiscato beni per un valore pari a 177mila euro.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Una dipendente di una società di servizi postali di Saronno (in provincia di Varese) è stata condannata per essersi appropriata indebitamente del denaro accumulato nei libretti di risparmio di diversi pensionati. Come ricostruito dalle indagini condotte dalla guardia di finanza, sotto il coordinamento della Procura di Busto Arsizio, la donna sfruttava il suo ruolo di "specialista commerciale finanziaria" per poter agire indisturbata sui conti correnti intestati ai clienti del proprio ufficio. La Corte d'Appello di Milano ha condannato l'ormai ex dipendente a 3 anni e 6 mesi di reclusione, mentre le Fiamme gialle le hanno sequestrato beni per un valore pari a 177mila euro.

Il rapporto di fiducia con le vittime

Le vittime preferite dalla ex dipendente erano per lo più persone anziane, o comunque soggetti che non erano in grado di gestire da soli il proprio portafoglio finanziario. Così, la donna cercava di instaurare con loro un rapporto di fiducia solido, al punto che alcune di quelle persone l'hanno invitata diverse volte nella propria abitazione.

Una volta stretto un legame con la vittima, l'ex dipendente prelevava denaro dal suo libretto di risparmio trasferendolo su conti riconducibili a lei stessa o, in alcuni casi, ai suoi familiari. Non solo, la donna attivava ai suoi ignari clienti polizze che le permettevano di raggiungere gli obiettivi commerciali dell'azienda in modo tale da poter incassare un premio di produttività più alto.

La sentenza della Corte d'Appello e la confisca da 177mila euro

Con i soldi così ottenuti, la dipendente dell'ufficio postale riusciva a condurre uno stile di vita ben al di sopra delle proprie possibilità che ha fatto insospettire i finanzieri di Busto Arsizio. In primo grado, la donna è stata condannata dal Tribunale locale, mentre in Appello la Corte di Milano ha confermato in parte quanto disposto.

L'ormai ex dipendente è stata, quindi, condannata a 3 anni e 6 mesi di reclusione. I giudici le hanno anche applicato la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici in perpetuo disponendo il risarcimento danni in favore della parte civile della società di investimenti finanziari e spedizioni. Infine, la guardia di finanza ha dato esecuzione al provvedimento di confisca per beni dal valore pari a 177mila euro.

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