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Aperta un’inchiesta per omicidio colposo sulla morte di Jordan Jeffrey Baby, il trapper deceduto in carcere

È stato aperto un fascicolo per omicidio colposo per la morte del trapper 26enne Jordan Jeffrey Baby, trovato deceduto nel carcere di Pavia. Il ragazzo era stato condannato per rapina nei confronti di un uomo nigeriano. Era stato disposto l’affidamento terapeutico in una comunità. La misura era stata sospesa ed era stato trasferito nuovamente nell’istituto penitenziario.
A cura di Ilaria Quattrone
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Stando a quanto appreso da Fanpage.it, la Procura di Pavia ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo per la morte del trapper Jordan Jeffrey Baby, nome d'arte di Jordan Tinti.

Il ragazzo di 26 anni è deceduto nel carcere di Pavia: è stato trovato con una corda attorno al collo. L'artista era stato infatti condannato a quattro anni e quattro mesi di reclusione per la rapina nei confronti di un uomo di 42 anni, originario della Nigeria, il cui episodio – aggravato anche da insulti razzisti – era stato filmato e pubblicato su YouTube.

Al trapper era stata sospesa la misura dell'affidamento terapeutico

A fine novembre aveva poi ottenuto la misura dell'affidamento terapeutico che gli aveva permesso di essere trasferito in una comunità. Alcuni giorni prima della morte, il Tribunale di Sorveglianza ne hadisposto la sospensione e il trasferimento nell'istituto penitenziario. Il motivo, come spiegato dal suo avvocato Federico Edoardo Pisani, era legato al ritrovamento di un cellulare e delle sigarette nella stanza in cui il giovane viveva.

La procura di Pavia ha disposto l'autopsia sul corpo del trapper

Il carcere in cui è stato trasferito era lo stesso in cui il trapper aveva denunciato di essere stato vittima di fatti orribili. A Fanpage.it, il legale aveva infatti spiegato: "È stato violentato e maltrattato. Ci sono due procedimenti in Tribunale a Pavia. In uno siamo costituiti parte civile. Nell'altro ci siamo opposti alla richiesta di archiviazione".

Nel pomeriggio di oggi, venerdì 15 marzo, è stata rinviata l'udienza proprio nel processo in cui il 26enne si era costituito parte civile. Per i presunti maltrattamenti è imputato Gianmarco Fagà, trapper noto con Traffik, che è stato condannato con Jordan Tinti per la rapina aggravata dall'odio razziale. L'udienza è stata rinviata al 12 aprile per il legittimo impedimento di uno dei legali di Fagà. Durante questa occasione, il padre dell'artista morto subentrerà al figlio nella costituzione di parte civile.

Il 26enne è stato trovato morto con una corda attorno al collo. La Procura ha deciso di disporre l'autopsia e di aprire un fascicolo per omicidio colposo. Restano però aperte tutte le ipotesi, tra cui quella del suicidio.

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