video suggerito
video suggerito

Traffico di migranti a Lampugnano, una conducente dei bus in incognito smaschera i colleghi

Una conducente di bus si traveste e si infiltra sotto copertura per smascherare i colleghi nella stazione di Milano Lampugnano. Sette arresti e 60 indagati.
A cura di Giulia Ghirardi
49 CONDIVISIONI
Photo Marco Cremonesi/LaPresse
Photo Marco Cremonesi/LaPresse

Per 15 giorni una conducente di bus, dipendente della ditta Morandi, si traveste e si infiltra sotto copertura per smascherare i colleghi, coinvolti nel traffico di migranti dalla stazione di Milano Lampugnano verso l'estero.

Questo è accaduto ogni sera, per più di due settimane, senza che i colleghi fossero in grado di riconoscerla. Questo perché la donna, valigia e biglietto alla mano, ha indossato ogni volta un travestimento differente. Così, sotto copertura, la donna ha cominciato a indagare sul campo per smascherare i colleghi, coinvolti nel traffico di migranti, che avrebbero venduto biglietti per cifre in media tra i 100 e 250 euro a migranti senza documenti per portarli oltre frontiera verso Parigi, in Francia, o Dortmund, in Germania, passando dalla Svizzera.

Questo è quanto emerge dai documenti della polizia locale di Milano e dalla polizia di frontiera di Bardonecchia in merito a un'operazione che, martedì 21 gennaio, ha portato a sette arresti tra facilitatori e autisti accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina pluriaggravato, e a sessanta indagati.

"Siccome non capivo come potesse accadere che le persone salissero senza documento o senza titolo di viaggio, nonostante tutte le mie raccomandazioni, mi sono travestita e per 15 sere consecutive mi sono fatta accompagnare a Lampugnano con tanto di bagaglio al seguito fingendomi una qualunque… nemmeno i miei autisti mi hanno riconosciuta… certo poi tornavo a casa in uno stato pietoso… tra il trucco e il freddo che ho preso… l’ultima sera sono tornata a casa con la febbre e una polmonite come regalo", ha spiegato la donna, come si legge nell'ordinanza e come riportato da la Repubblica.

"Una sera ho visto Paolo (uno degli autisti indagati, ndr) andare nel baretto dietro alla biglietteria e prendere tre persone di colore, prive di bagaglio, e caricarle sul bus, facendole salire dalla porta davanti mentre l’altro collega era impegnato a disporre le valigie nei bauli. A quel punto sono tornata alla macchina… mi sono cambiata velocemente e sono partita dietro al pullman: al cambio autista qui fuori dalla ditta, ho chiesto al collega che doveva mettersi alla guida con Paolo di rifare il check-in davanti a me a porte chiuse… e infatti quelle tre persone erano a bordo sedute in fondo nell’ultima fila… le ho prese, le ho fatte scendere e le ho accompagnate alla fermata del bus di città… poi ho sclerato con Paolo, che ovviamente negava tutto".

Nonostante la ditta Morandi abbia successivamente inviato una lettera di contestazione disciplinare e, come da prassi, sospeso l'uomo per tre giorni, la donna è certa che il collega continui nel traffico di migranti: "Sono certa che lui ha continuato a farlo, perché gli autisti mi raccontano che a volte vengono avvicinati da persone di colore che chiedono se c’è Paolo, quindi… è una brutta persona".

49 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views