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Tracce di sangue del ragazzo ucciso a bottigliate sui vestiti del 27enne fermato, ma lui nega: “Dormivo”

Le analisi del Dna hanno rivelato come le tracce di sangue trovate sui vestiti del 27enne fermato appartengono a Yassine Ezzabir. Il 25enne è stato ucciso con colpi di bottiglia e di un sasso domenica sera.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Il sangue trovato sulla felpa e sulle scarpe del 27enne fermato per l'omicidio di Yassine Ezzabir appartiene proprio alla vittima. Lo hanno stabilito le analisi del Dna effettuate dal medico legale Andrea Verzeletti su richiesta del pubblico ministero di Brescia Donato Greco, titolare dell'inchiesta sulla morte del 25enne colpito alla testa con una bottiglia e una grossa pietra domenica sera, 12 marzo, in un parco pubblico di via Creta.

Il presunto responsabile si chiama Mire Habile. Di origini somale, è in carcere con l'accusa di omicidio volontario. Domani, 17 marzo, sarà interrogato dal gip per la convalida del fermo. Habile, come Ezzabir senza fissa dimora e con qualche precedente, era stato notato dai militari già domenica sera. Stava sdraiato su un giaciglio di fortuna dove avrebbe passato la notte, in una casa disabitata. Ai carabinieri aveva detto: "Dormivo, non ho visto niente".

Le indagini dei carabinieri

Esaminate le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, gli investigatori hanno però visto come tra i due si sarebbe consumata una lite per motivi ancora non definiti. Poi il 27enne somalo avrebbe colpito il 25enne marocchino con una bottiglia e infine con un sasso. Ezzabir era riuscito in qualche modo a fuggire dal suo aggressore, trascinandosi fino a un parcheggio.

Per tenersi in piedi avrebbe cercato di sorreggersi alla sbarra semiautomatica d'ingresso, che ha ceduto sotto il suo peso svegliando alcuni residenti della zona. Quando questi hanno dato l'allarme, le sue condizioni erano già disperate. Trasportato d'urgenza all'ospedale Civile di Brescia è deceduto poche ore dopo per le ferite da taglio e il grave trauma cranico.

Circa 24 ore più tardi, i carabinieri hanno setacciato l'intero centro storico della città e, arrivati in zona stazione, hanno rintracciato Habile e portato in caserma. Il 27enne, accusato di omicidio volontario, ha sempre negato ogni responsabilità limitandosi a dire solo che conosceva la vittima.

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