Tra i cinque in auto col mitra a Milano anche un uomo vicino alla ‘ndrangheta: l’ipotesi di un agguato
Gli investigatori della squadra mobile di Milano, diretti da Marco Calì, continuano a mantenere il massimo riserbo sulla vicenda. Ma tra i cinque uomini fermati la scorsa sera in auto in zona San Siro, armati di una mitraglietta Uzi con silenziatore pronta a sparare, è spuntato un nome di spessore criminale che proietta sul caso l'ombra della ‘ndrangheta.
Tra gli arrestati un uomo ritenuto vicino alla cosca Barbaro-Papalia
C'è infatti anche Francesco P., 39enne di Corsico, tra i cinque arrestati che al momento rispondono di porto abusivo di arma e munizionamento da guerra e resistenza a pubblico ufficiale. Il 39enne è già noto alle forze dell'ordine e ha alle spalle una condanna in primo grado a otto anni e dieci mesi di carcere nell'ambito di un'operazione antidroga del 2018, "Quadrato". È ritenuto vicino alla cosca di ‘ndrangheta Barbaro-Papalia di Buccinasco, una delle famiglie mafiose più potenti in Lombardia, e si trovava in libertà, ma con obbligo di firma, in attesa del pronunciamento della Cassazione.
Stamattina l'udienza di convalida
La presenza del pregiudicato legato alla criminalità organizzata ha inevitabilmente comportato il coinvolgimento nelle indagini anche dell'Antimafia. Gli inquirenti dovranno ovviamente rispondere alla domanda: cosa ci facevano i cinque con un'arma da guerra carica sul suv Bmw fermato lunedì sera in piazzale Zavattari? Una rapina (ipotesi ritenuta meno probabile), un'intimidazione oppure, ed è l'ipotesi più inquietante, un agguato? Nel frattempo in mattinata si terrà l'udienza di convalida dell'arresto davanti al giudice per le indagini preliminari Stefania Donadeo. Il publico ministero Stefano Ammendola ha chiesto per i cinque – tra gli altri arrestati vi sono altri due pregiudicati e due incensurati – la convalida dell'arresto e la custodia cautelare in carcere.