“Tornatene nel tuo Paese”: gli insulti alla militante di Sinistra Italiana in un negozio di Crema
È stata insultata all'interno di un centro commerciale di Crema. "Tornatene nel tuo Paese". E la militante di Sinistra italiana Sabrina Badaoui, che era lì insieme alla madre e alla sorella in occasione della fine del Ramadan, sarebbe stata accusata ingiustamente di furto e trattenuto all’interno del locale. Dopo il fatto, la 30enne ha presentato una denuncia per diffamazione.
"Oggi sarebbe dovuta essere una bella e ricca giornata per me e la mia famiglia, in occasione della festa di fine Ramadan", ha scritto sui social la donna. "All'interno di un negozio vengo accusata ingiustamente di aver rubato il portafoglio di una cliente. Accusa fatta senza alcuna prova, senza nulla, senza motivo… anzi il motivo lo capirete poi.
"Vengo accusata e mi viene praticamente impedito di allontanarmi dal negozio, in attesa dell'intervento delle forze dell'ordine. Lì vediamo perché di quelle accuse: siamo straniere. La responsabile del negozio ci rivolge infatti alcune frasi tipiche del razzista doc come ad esempio "tornatevene nel vostro Paese, nel vostro Paese potete fare quello che volete ma non qui", "schifosa".
Addirittura, un signore anziano, senza conoscere assolutamente i fatti, interviene insultandoci a sua volta, dicendoci che dobbiamo ritornarcene nel nostro Paese, tutto ciò con in mano un ombrello che alza in aria per intimidirci. Dopo un controllo da parte dei carabinieri, decido di sporgere denuncia verso la responsabile del negozio perché situazioni di questo tipo, nel 2024, non dovrebbero più esistere. Le parole e i gesti hanno un peso, le nostre azioni hanno delle conseguenze.
E ancora prosegue lo sfogo affidato ai social.
Sono nata in Italia e in trent'anni di vita questa è la terza denuncia che sporgo per razzismo . "Solo" tre perché ho lasciato correre alcune situazioni che, forse, avrei invece dovuto segnalare. Ma tre sono comunque tante. A chi continua a dire che il razzismo non esiste… io dico che purtroppo esiste ancora, esiste anche tra i giovani, esiste e viene fomentato quotidianamente anche da chi governa questo Paese. Paese di cui faccio parte anche io e tanti altri degni di rispetto.