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Tornano i mini vitalizi per i consiglieri in Regione Lombardia: 600 euro al mese dopo 5 anni di mandato

È stato approvato oggi con 49 voti favorevoli e 17 contrari il “mini vitalizio” voluto dal centrodestra in Regione Lombardia che reintroduce Tfr e pensioni integrative per consiglieri e membri della giunta. Si tratta un’indennità differita, al compimento dei 65 anni, a favore degli eletti a partire dalla legislatura in corso.
A cura di Francesca Del Boca
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È stato approvato oggi con 49 voti favorevoli e 17 contrari il "mini vitalizio" voluto dal centrodestra in Regione Lombardia che reintroduce Tfr e pensioni integrative per consiglieri e membri della giunta.

Il provvedimento, illustrato dal presidente della commissione Affari istituzionali Matteo Forte, prevede un'indennità differita a favore degli eletti a partire dalla legislatura in corso, estesa anche agli assessori e ai sottosegretari che possono volontariamente farne richiesta. I politici del Pirellone potranno quindi farsi trattenere l’8,8 per cento dell’indennità di carica (556 euro al mese su un totale di 6.327 euro): i contributi versati, incrementati di 2,75 volte e rivalutati sulla base del tasso annuo di capitalizzazione, costituiranno un fondo che, al compimento di 65 anni e dopo essere rimasti in carica per almeno cinque anni, riconoscerà a consiglieri regionali e assessori un assegno calcolato col metodo contributivo per circa 600 euro al mese lordi. Costo totale della manovra: oltre 700mila euro all'anno, che si sommano agli oltre 6 milioni che già sono usciti nel triennio 2025-2027 dalle casse lombarde per i vitalizi dei consiglieri in carica da prima del 2011 (cifra che, ovviamente, sarà però sempre più in in diminuzione con le dipartite degli eletti ante 2011), quando sono stati aboliti.

Una misura resa necessaria, secondo gli esponenti della maggioranza, dal momento che gli eletti a partire dal 2013 non maturano per il loro lavoro un trattamento di fine rapporto, né una vera e propria pensione: un tema che si pone soprattutto per chi, nonostante possa beneficiare di un ricchissimo stipendio (circa 9mila euro al mese), rimane in carica per più mandati e non ha un'attività professionale di supporto. Ma non solo. "Siamo una delle pochissime regioni in Italia che non ha ancora aderito. Ricordo che l'ha fatto l'Emilia, la Toscana, la Liguria, il Trentino Alto Adige, la Puglia e il Lazio. Nulla di scandaloso", aveva spiegato il consigliere Ferrazzi a fine 2024 in Consiglio. "Si tratta di un'adesione volontaria da parte dei consiglieri su contributi che i consiglieri verseranno nell'arco del proprio mandato per avere un'indennità a fine legislatura. C’è già un'indennità di fine mandato, certo, ma le cifre sono modeste".

"La maggioranza di destra in Regione si è spaccata su tutto, a partire dal fine vita. Sono andati d’accordo solo sull’introduzione dei mini-vitalizi per i consiglieri", ha dichiarato Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in Consiglio regionale della Lombardia. "Una Regione bloccata in questo modo non serve ad altro che a gestire il potere, non certo a risolvere i problemi dei cittadini”.

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