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Torna in Calabria per le vacanze: Antonella Teramo muore insieme alla figlia di 4 anni in un incidente

L’avvocata Antonella Teramo era tornata in Calabria per le vacanze, ma domenica sera è rimasta coinvolta in un incidente stradale. Lei e sua figlia di 4 anni sono morte all’impatto. Deceduto anche il 39enne alla guida dell’altra auto.
A cura di Enrico Spaccini
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Antonella Teramo (foto da Facebook)
Antonella Teramo (foto da Facebook)

Lo scontro frontale tra due auto che si è verificato la sera del 20 agosto lungo la statale Ionio-Tirreno, all'altezza dello svincolo di Melicucco (in provincia di Reggio Calabria), ha portato alla morte di tre persone e al ricovero di altre tre in gravi condizioni. Secondo quanto ricostruito, la vettura guidata dall'imprenditore 39enne Domenico Politi si è schiantata contro quella che trasportava Antonella Teramo e sua figlia di quasi 4 anni. Deceduti all'impatto, chi era con loro è stato trasportato in ospedale.

L'auto che trasportava Antonella e sua figlia

Antonella Teramo, avvocata in uno studio legale a Milano ma nata il 20 agosto del 1987 in provincia di Vibo Valentia, era tornata in Calabria con la sua famiglia per trascorrere qualche giorno di vacanza e festeggiare il suo 36esimo compleanno. Proprio la sera di domenica, però, mentre stavano tornando da una gita alle cascate di Bivongi, l'auto sulla quale viaggiava insieme a sua figlia è rimasta coinvolta in un incidente che ha portato alla morte di entrambe.

Alla guida c'era il fratello di Antonella, Domenico, e con loro viaggiavano la compagna di lui, la speaker radiofonica 30enne Valentina Crudo, e la loro figlia di 3 anni. Ora si trovano tutti e tre ricoverati in ospedale e le loro condizioni sono ancora gravi.

La dinamica dell'incidente

L'incidente si è verificato intorno alle 18:30, all'altezza dello svincolo di Melicucco. Non è ancora chiara la dinamica dell'incidente, ma quello che si sa è che nello scontro frontale ha perso la vita anche Domenico Politi, imprenditore 39enne di Cittanova a guida dell'altra auto.

Utile per la ricostruzione potrebbe essere la testimonianza di Giusppe Campennì, ovvero il marito di Antonella. Lui, insegnante, non era in auto con la moglie, avvocata penalista in uno studio legale in un corso di Porta Romana, ma era alla guida di un'altra vettura che viaggiava a poca distanza da loro.

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