Torna a casa il “tassista di Dio” don Giuseppe: 20 ore in pulmino per portare in Italia 7 bimbi ucraini
Sui social qualcuno lo chiama già "il tassista di Dio". Don Giuseppe Maria Tedesco, parroco della chiesa San Giuseppe di Busto Arsizio, in provincia di Varese, ha concluso il suo viaggio durato circa tremila chilometri e 20 ore di guida per portare in Italia un gruppetto di profughi ucraini: sei bimbi tra i 9 e i 15 anni, una giovane madre di 23 anni e la sua neonata di appena 14 giorni. Nella notte tra ieri e oggi, attorno alle 4 del mattino, il pulmino guidato da don Giuseppe è ritornato a Busto, accolto dal sindaco Emanuele Antonelli che per l'occasione ha voluto indossare la fascia tricolore.
I bambini, assonnati ma sorridenti, si sono detti contenti di non essere più sotto le bombe. Don Giuseppe è andato a prenderli a Lodz, città a sud di Varsavia, in Polonia, dove il gruppetto di profughi era arrivato dalla zona di Chernobyl, teatro di pesanti bombardamenti e combattimenti come tante altre zone dell'Ucraina. Don Giuseppe conosceva già i piccoli profughi: i bambini infatti erano stati più volte a Busto, nella parrocchia del sacerdote e in alcune famiglie della zona, ospitati durante le vacanze estive e, alcuni di loro, anche per le ultime vacanze di Natale.
"Ogni guerra, tutte le guerre sono sempre una tragedia – aveva scritto il sacerdote lo scorso 24 febbraio, allo scoppio del conflitto -. In questa guerra però, oltre che per il fatto che sia in Europa, per me e tante famiglie e tanti ragazzi anche del nostro Oratorio che mi hanno scritto questa mattina, è anche un immenso dolore personale perché in quella terra ucraina invasa questa notte c'è un pezzo del mio e nostro cuore: i bambini e le bambine di Chernobyl che abbiamo ospitato in estate e ancora durante queste vacanze di Natale con famiglie amiche di Busto, Samarate e Castano e parecchi di questi hanno giocato nel nostro Oratorio. Quanto è stato difficile cominciare la giornata con un messaggio al mattino presto sul cellulare :'Per favore pregate per noi'".
Anche il Comune di Busto e Regione Lombardia pronti ad aiutare i profughi
Quel messaggio e le successive telefonate, nelle quali don Giuseppe ha sentito i bimbi terrorizzati per le bombe, hanno spinto il sacerdote a decidere di partire per portarli in Italia. Per adesso tutti i profughi sono ospitati in parrocchia, ma per la loro accoglienza si sono già mossi anche il Comune di Busto Arsizio e la Regione Lombardia: "Abbiamo dato la nostra piena disponibilità per mettere a disposizione dei piccoli profughi e della Parrocchia quanto necessario per la loro ospitalità", ha scritto il governatore Attilio Fontana, tra i tanti colpiti dall'iniziativa di don Giuseppe.