Tombe di bimbi mai nati rimosse al cimitero di Brescia: la polizia impedisce la commemorazione ai genitori
Nuovo capitolo nella vicenda dell'esumazione dei resti di circa 2.500 bimbi mai nati o morti poco dopo il parto al cimitero Vantiniano di Brescia. Questa mattina agenti della Digos e della polizia di Stato sono intervenuti nell'area in cui si trovavano le tombe, il "Giardino dei bimbi mai nati", per bloccare il tentativo di un gruppo di genitori di allestire un albero di Natale, un modo per commemorare i bimbi. L'area dove il Comune di Brescia aveva effettuato l'intervento di esumazione e spostamento dei resti era stata recintata: ai genitori che si sono avvicinati gli agenti hanno intimato di non proseguire nella loro iniziativa per non essere denunciati.
Sulla vicenda è polemica tra le famiglie e il Comune
Si tratta dell'ultimo atto, almeno finora, di una vicenda che risale ai primi di novembre. In occasione della giornata per la commemorazione dei defunti alcuni genitori si erano accorti che le tombe che custodivano i resti dei feti o dei bimbi morti poco dopo il parto erano state rimosse dal Comune. L'amministrazione comunale si è sempre difesa sostenendo la legalità dell'intervento e di aver avvisato per tempo le famiglie mediante comunicazioni affisse al cimitero e pubblicate sul sito istituzionale, ma molti genitori contestano questa versione dei fatti. A sostenere la loro battaglia ci sono molte associazioni pro-vita e alcuni politici, come la deputata leghista Simona Bordonali, bresciana: "Le famiglie che hanno sofferto meritavano almeno una comunicazione diretta delle operazioni di esumazione e non un avviso sul portale – aveva scritto la deputata alcuni giorni fa -. Era stata annunciata anche l’affissione dell’elenco sulla bacheca del cimitero, ma nessuno l’ha visto". Un'altra vicenda legata all'esumazione è il ritrovamento, nella zona dove prima c'erano le tombe, di alcuni frammenti di ossa che il Comune ha chiesto di far analizzare.