“Ti fracasserei la testa”, la Procura di Milano indaga sulla telefonata choc tra Corona e Nina Moric
Dopo la telefonata choc tra l'ex agente fotografico Fabrizio Corona e la modella e showgirl Nina Moric in cui l'ex marito rivolge minacce pesanti all'ex moglie, la Procura di Milano ha deciso di aprire un fascicolo. L'indagine è stata quindi affidata al pubblico ministero Alessia Menegazzo, del dipartimento fasce deboli guidato dal procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella.
Telefonata choc tra Corona e Moric: Sarei arrivato al punto di prenderti la testa e fracassartela
Martedì 13 ottobre, la modella aveva pubblicato sul suo profilo Instagram gli estratti di due distinte telefonate. Una in cui Corona ha detto: "Sarei arrivato quasi al limite di venire due giorni fa prenderti la testa e fracassartela contro un angolo in modo da ucciderti e non vederti mai più" e un'altra avuta con il figlio della coppia, Carlos Maria che ha detto alla madre: "Voglio tornare da te, dimenticare questa persona". Secondo la showgirl, che è assistita dall'avvocato Solange Marchignoli, l'ex marito avrebbe sottoposto il figlio a gravi costrizioni psicologiche. Accusa che durante la trasmissione Live – Non è la D'Urso di domenica 18 ottobre, l'ex re dei paparazzi avrebbe rivolto all'ex moglie: "Non vi racconto le condizioni in cui Carlos è tornato da casa di Nina. E in quel momento, Nina lo ha telefonato e gli ha fatto dire quelle cose. Cosa avreste fatto voi?". La violenza e la rabbia con cui sono state dette queste parole hanno poi portato la conduttrice Barbara D'Urso, dopo la pausa pubblicitaria in cui non è ancora chiaro cosa sia successo a interrompere il collegamento perché Corona avrebbe detto "delle cose che non ci aspettavamo".
Corona dovrà scontare di nuovo nove mesi di condanna
Alle problematiche scatenate dalla pubblicazione della telefonata, si somma la decisione del tribunale di sorveglianza di Milano: Corona, che è ai domiciliari nella sua casa di Milano, dovrà infatti scontare di nuovo i nove mesi di condanna che aveva già scontato in affidamento terapeutico. Secondo il procuratore generale Antonio Lamanna, nel periodo compreso tra febbraio e novembre 2018 l'ex re dei paparazzi avrebbe perpetrato delle violazioni tali da revocare il regime di affidamento terapeutico che gli era stato concesso a causa della sua dipendenza. Tesi quindi accolta dal tribunale. Vista la decisione, l'avvocato Ivano Chiesa ha comunicato che si ricorrerà nuovamente in Cassazione.