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Terrorismo, arrestata la foreign fighter Alice Brignoli: era andata in Siria col marito e i figli

È stata trovata in Siria e arrestata dai carabinieri dei Ros di Milano Alice Brignoli, la foreign fighter italiana scappata da Bulciago, nella Brianza lecchese, con il marito e i tre figli minorenni, per unirsi ai combattenti dello Stato Islamico. Le indagini erano scattate nel 2015 quando la madre della donna ne aveva denunciato la scomparsa e ai militari aveva raccontato: “La coppia era pazza. Dicevano di volere morire come martiri per Allah”. Assieme alla madre sono stati trovati e rimpatriati anche i figli: la donna è accusata di associazione con finalità di terrorismo internazionale. Il marito invece sarebbe morto.
A cura di Giorgia Venturini
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Alice Brignoli la foreign fighters italiana arrestata in Siria
Alice Brignoli la foreign fighters italiana arrestata in Siria

Aveva lasciato Bulciago, nella Brianza lecchese, con il marito e i suoi tre figli minori per raggiungere in macchina Al-Raqqa in Siria e impugnare le armi in nome dello "Stato Islamico". Cinque anni dopo Alice Brignoli, la foreign fighters italiana, è stata arrestata dai carabinieri dei Ros proprio nel territorio siriano dove i militari sono riusciti a rintracciare anche i figli minori della donna e rimpatriare tutti in Italia. La donna è ora indagata per il delitto di associazione con finalità di terrorismo internazionale: in Siria il marito Mohamed Koraichi avrebbe preso parte alle operazioni militari del Califfato, mentre la Brignoli, che dopo la conversione all'Islam si faceva chiamare Aisha, era in prima linea nell'istruzione dei figli che secondo la coppia avrebbero dovuto diventare parte attiva della Jihad. Fino all'arresto di oggi. Sarebbe invece morto lo scorso settembre il marito: a novembre, invece, si aveva avuto la prova che Koraichi, ricercato anche lui in Italia per terrorismo internazionale, era detenuto in una prigione controllata dai combattenti curdi nella zona di Al Hassaka, nel nord est della Siria. Al cronista di guerra del "Giornale" Fausto Biloslavo, l'uomo aveva negato di essere un terrorista e si è detto pronto a tornare in Italia, probabilmente anche per poter usufruire, in caso di condanna e arresto, di condizioni migliori di quelle in cui sta vivendo da ormai nove mesi.

La madre di Alice: Dicevano di volere morire come martiri per Allah

I militari li cercano dal 2015 da quando la madre di Alice, Fabienne Schirru, aveva fatto scattare le indagini: la donna si era recata nell'appartamento della coppia, una casa Aler in via Provinciale 10 a Bulciago e sul tavolo aveva trovato con un biglietto con scritto: "Sono partita, non mi cercate, non torno". Così era aveva denunciato la scomparsa dell'intera famiglia: allora i figli avevano 2, 4 e 6 anni. Preoccupata per i suoi nipoti la nonna aveva raccontato ai militari che figlia e genero sono "dei pazzi. Dicevano di volere morire come martiri per Allah, di voler raggiungere la Siria, la terra promessa". Le ricerche si sono concluse solo cinque anni dopo, grazie anche alla collaborazione con le forze di polizia di Olanda e Bulgaria,  quando in Siria è stato eseguito un provvedimento cautelare emesso dal giudice per le indagini preliminari di Milano su richiesta della Sezione distrettuale antiterrorismo della procura del capoluogo lombardo.

Il pm: È stata una bella operazione italiana

"E' una bellissima storia italiana, che evidenzia anche le grandi capacità delle forze dell'ordine italiane e la forza della cooperazione internazionale". Così ha commentato l'operazione il pm Alberto Nobili, a capo del pool antiterrorismo milanese: nel dare la notizia del rimpatrio, il magistrato ha precisato che Alice Brignoli si è detta "felice" di far ritorno nel suo Paese.

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