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Terremoto sul Lago di Garda, l’Ingv: “Abbiamo installato una nuova rete di sensori per studiare la zona”

Dopo la scossa di terremoto di oggi nella zona del lago di Garda, l’Ingv spiega a Fanpage.it il nuovo progetto di studio della zona con una rete di sensori sismici e stazioni idrochimiche.
A cura di Simona Buscaglia
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Immagine di repertorio
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Scossa di terremoto, poco prima delle nove di mattina di oggi, mercoledì 17 novembre, nella zona dell'Alto Garda. L'Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ha registrato un sisma di magnitudo 3 con epicentro in mezzo al lago, tra i comuni di Toscolano Maderno e Torri del Benaco.

La scossa di terremoto è stata percepita dai cittadini della zona

La scossa è stata di lieve entità, ma è stata avvertita dalla popolazione anche se non si segnalano danni a cose o persone. L'ipocentro localizzato è stato in prossimità della superficie della crosta, a una profondità di nove chilometri. Il lago di Garda è situato in una zona molto particolare tanto che l'Ingv ha deciso, per la prima volta, di dare il via a una rete nuova di sensori per uno studio più approfondito. Lo ha anticipato a Fanpage.it Lucia Luzi, primo ricercatore e direttore della sezione di Milano dell'Ingv.

Una nuova rete di sensori per lo studio dei terremoti nella zona del Garda

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"La zona del Garda è quella con la pericolosità sismica più elevata in Lombardia – ha spiegato Luzi – per questo abbiamo installato, proprio intorno al Lago di Garda, una rete nuova molto fitta di sensori per misurare i terremoti, anche quelli di magnitudo più piccola di 3. Vogliamo studiare la zona, le strutture tettoniche e quindi capire meglio il meccanismo che genera i terremoti". Oltre ai sensori sismici "sono state anche installate delle stazioni idrochimiche – ha aggiunto Luzi – quindi misuriamo anche la variazione della quota della falda nei pozzi per l'acqua, la variazione della temperatura, della conducibilità, proprio per vedere se c'è una correlazione tra i terremoti, o un cambiamento di queste variabili". L'installazione della stazioni idrogeochimiche sta terminando in questi giorni, ed è un lavoro che comunque sarà terminato "entro la fine dell'anno, quelle sismiche le abbiamo già installate tutte" ha precisato l'esperta dell'Ingv. Quella del Garda è una zona poco studiata che invece adesso avrà delle rilevazioni più approfondite: "È una zona dove già nel passato si sono verificati dei terremoti – ha concluso Luzi – non chiaramente distruttivi come quelli in centro Italia, a Norcia, però di magnitudo anche 5,5, come ad esempio nel 2004 tra Salò e la Valsabbia, ma ne troviamo anche andando a ritroso nel tempo, nei primi del 900. È l'unica zona in Lombardia ‘degna di nota' sotto questo punto di vista, ma non è poco conosciuta perché prima di queste installazioni nel 2004 c'erano pochissime stazioni di misurazione".

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