video suggerito
video suggerito

Termosifoni che non funzionano e finestre rotte, gli studenti protestano per le aule fredde

Più di 500 studenti dell’Istituto Archimede di Treviglio hanno protestato per le aule troppo fredde. A Crema, invece, in alcune aule le finestre sono rotte e sono state coperte con il cellophane.
A cura di Enrico Spaccini
40 CONDIVISIONI
Immagine

"Siamo studenti, non Polaretti", si legge su un cartello. "I pinguini sono nostri compagni di classe!", puntualizza un foglio sorretto da un ragazzo col berretto. Lo stesso berretto che è costretto a indossare sia fuori da scuola, visto che siamo a metà dicembre, sia in aula, visto che il termometro non registra più di 15 gradi ormai da settimane. All'Istituto superiore Archimede di Treviglio, in provincia di Bergamo, il sistema di riscaldamento non funziona da quasi un mese e sta costringendo alunni e insegnanti a lottare contro il freddo. E non è un caso isolato.

La protesta degli studenti dell'Archimede

Nella mattinata di oggi, martedì 13 dicembre, più di 500 studenti (dei 900 totali) hanno protestato davanti all'ingresso dell'Archimede. "In alcune aule le temperature variano dagli 11 ai 14 gradi", denuncia una rappresentante d'istituto, "tutti gli alunni soffrono il freddo".

Accanto a loro, non in strada ma metaforicamente, si schiera anche la dirigenza della scuola. A non funzionare, infatti, è il sistema di riscaldamento che dovrebbe essere ricevere manutenzione dalla Provincia. "Ha inviato i tecnici, ma il problema è ancora presente", fanno notare gli studenti.

Anche loro, oltre alla dirigenza, hanno inviato una lettera agli uffici della Provincia, accompagnata da una raccolta di firme, "ma nessuno ci ha mai risposto". La protesta pacifica, supportata anche dai colleghi del vicino Abf (Azienda bergamasca formazione), è la nuova strada scelta per farsi sentire per evitare di rimanere ancora a lungo con il giubbotto in classe e per interrompere le segnalazioni inviate da genitori che parlano di malanni nei propri ragazzi dovuti alle basse temperature a cui sono costretti.

La situazione al "Pacioli" di Crema

Una situazione analoga è vissuta da diversi giorni all'Istituto superiore Luca Pacioli di Crema. Qui ancora non si sono verificate proteste, ma le segnalazioni si stanno moltiplicando. "La maggior parte dei termosifoni di alcune classi sono malfunzionanti, altri non si accendono. Alcune classi sono inaccessibili senza giacca", spiegano gli studenti.

Una rappresentante afferma di essere aver provato a contattare la Provincia, "ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta e non è stato fatto nulla per risolvere il problema". Mentre il sindaco e il vicesindaco assicurano che i termosifoni vengono accesi regolarmente e si raggiungono durante il giorno la temperatura di 19-20 gradi, ci sono classi in cui gli studenti hanno dovuto coprire le finestre rotte con il cellophane.

40 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views