Terapie intensive in affanno a Brescia e Bergamo: pazienti trasferiti all’ospedale in Fiera a Milano
Tra ieri e oggi una decina di pazienti ricoverati in terapia intensiva a causa del Coronavirus sono stati trasferiti nell'ospedale in Fiera a Milano dalle strutture della provincia di Brescia e Bergamo. A spiegarlo al "Corriere della sera" la presidente dell'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani Lombardia (Aaroi-Emac), Cristina Mascheroni. Il trasferimento di pazienti gravi nella struttura allestita lo scorso anno alla Fiera in zona Portello, dove dalla riapertura del 23 ottobre scorso sono stati ricoverati oltre 300 pazienti (309 in totale, mentre attualmente sono 52 i ricoverati), conferma come la provincia di Brescia e alcune zone della Bergamasca (che sono state poste in "zona arancione rafforzata" la scorsa settimana) siano le aree in cui la diffusione dei contagi Covid, specie a causa delle varianti, è più preoccupante.
Al momento tra le strutture bresciane, sul fronte dei trasferimenti, fa eccezione il Civile di Brescia: "Al momento gli Spedali Civili non hanno trasferito in altre strutture – ha detto a Fanpage.it il direttore sanitario Camillo Rossi -. Abbiamo un flusso stabile, non abbiamo una situazione di intasamento in pronto soccorso, stiamo intorno ai 130 pazienti al giorno e circa il 25 per cento è paziente Covid e la metà viene ricoverato costantemente. Non abbiamo nessun tipo di maxi afflusso, ma un afflusso continuo". Resta però critica la situazione: sono oltre 300 i posti letto Covid occupati e altri sono in fase di conversione. "Ieri è stato comunicato a tutti che si passa al livello 3 su 4 di allerta, a Brescia forse anche 4 – ha detto la Mascheroni al Corsera -. Purtroppo c'era da aspettarselo, vista la comparsa delle varianti. Al momento a preoccupare è la zona orientale della regione, Brescia in primis, ma si teme che l'aumento dei contagi e ricoveri si sposti nel Cremonese e Lodigiano, come avvenuto durante la prima ondata".