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Tentano di uccidere la sorella nel sonno: fratelli gemelli condannati al minimo della pena

I due gemelli 17enni che provarono a uccidere la sorella nel sonno sono stati condannati a tre anni, un mese e 10 giorni di reclusione. Sottoposti a perizia psichiatrica, sono stati dichiarati capaci di intendere e di volere, ma anche pericolosi socialmente.
A cura di Enrico Spaccini
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Avevano aggredito la sorella più grande che dormiva nella stanza accanto nella loro abitazione a Polaveno, nel Bresciano, con un coltello e un'accetta provocandole ferite serie che l'hanno costretta a sottoporsi a due operazioni nel giro di poche ore. Ora, i due fratelli gemelli che al tempo avevano 17 anni accusati di tentato omicidio sono stati condannati a tre anni, un mese e dieci giorni di reclusione, ovvero il minimo.

Per loro, il Tribunale per i minorenni ha riconosciuto, oltre alle attenuanti generiche, quella della minore età e ha applicato lo sconto di un terzo previsto dal rito abbreviato. Per loro il pm aveva chiesto una condanna a sei anni di reclusione. Fuori dall'aula c'erano i genitori e la sorella di 22 anni. Al termine dell'udienza, i due ragazzi sono tornati uno al carcere minorile Beccaria di Milano e l'altro nell'istituto di pena per minori Meucci di Firenze.

Il pentimento e la confessione

I gemelli si sono detti pentiti poche ore dopo il loro arresto, avvenuto a opera dei carabinieri a Sarezzo all'alba del 20 febbraio 2022, il giorno dell'aggressione. Avevano smesso di colpire la sorella dopo che lei si era messa a urlare. Prima di fuggire, però, avevano anche preso alcune centinaia di euro dal portafoglio del padre.

Stano a quanto hanno raccontato davanti agli investigatori a gennaio, i due gemelli erano pronti ad aggredire anche i loro genitori. Quando, però, la sorella ha iniziato a urlare si sono ritrovati spiazzati dalla propria incapacità di andare fino in fondo. Sottoposti a una perizia psichiatrica, gli esperti hanno sottolineato i segni della loro forte immaturità e di una personalità disturbata. Tuttavia, sono stati dichiarati capaci di intendere e di volere, oltre che pericolosi socialmente.

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