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Tenta di rubare in un supermercato, 29enne ricattata dal vigilante: “Fai sesso con me o ti denuncio”

Una 29enne sarebbe stata ricattata da una guardia giurata che gli avrebbe chiesto soldi e rapporti sessuali in cambio di una mancata denuncia per un tentato furto in un supermercato.
A cura di Fabio Pellaco
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Immagine di repertorio
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Sarebbe stata sorpresa da una guardia giurata a rubare una piastra per capelli in un supermercato di Cremona, ma invece di essere denunciata sarebbe iniziato un incubo durato diverse settimane. Il vigilante infatti avrebbe continuato a ricattarla in cambio di soldi e rapporti sessuali.

Il tentato furto e il ricatto

La 29enne ha raccontato tutto alle Forze dell'Ordine. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, a fine agosto la donna avrebbe preso dallo scaffale del supermercato una piastra per capelli del valore di 50 euro. Invece di dirigersi verso le casse avrebbe tentato di uscire dal supermercato senza pagare. Intercettata dalle guardie giurate, presenti all'ingresso del negozio, sarebbe stata condotta in una stanza.

"Pago subito, sto cercando lavoro, se vengo denunciata non lo trovo più", avrebbe detto la ragazza visibilmente spaventata all'addetto alla sicurezza, un uomo di 53 anni. Dopodiché avrebbe pagato i 50 euro dovuti e avrebbe lasciato il negozio.

Nel registrare il tentato furto, il vigilante avrebbe però conservato il documento d'identità e il numero di cellulare della donna. Poche ore dopo l'inizio del ricatto: "Ho tre mesi di tempo per denunciarti, ma stai tranquilla che la risolviamo in altro modo", le avrebbe detto l'uomo al telefono.

Intorno a metà settembre la guardia giurata avrebbe nuovamente contattato la donna chiedendole di incontrarsi in un luogo isolato della periferia di Cremona. L'uomo l'avrebbe fatta salire all'interno della sua auto, le avrebbe spento il telefonino e l'avrebbe obbligata a risarcirlo dei 150 euro che secondo lui avrebbe dovuto spendere in viaggi per andare a giustificare il tentato furto non denunciato.

Non pago del denaro ricevuto l'avrebbe obbligata a registrare un audio: "Ringraziami per il mio interessamento e dì che vuoi sesso con me". La 29enne avrebbe eseguito tutti gli ordini del suo aguzzino e sarebbe tornata a casa sconvolta. Dopo aver raccontato l'accaduto alla madre si sarebbe convinta a denunciare tutto ai Carabinieri.

L'intervento dei carabinieri

Il vigilante avrebbe però continuato ad assillare la donna chiedendole un nuovo incontro. Questa volta, il 21 settembre, all'ascolto delle conversazioni che avvenivano all'interno dell'auto c'erano anche i militari dell'Arma, grazie a un secondo telefono nascosto dalla donna sotto il sedile.

All'appuntamento, il 53enne le ha chiesto altri 50 euro e le ha imposto un rapporto sessuale. La donna ha consegnato i soldi e poi è scesa dall'automobile. I Carabinieri erano appostati poco distante e hanno arrestato l'uomo con l'accusa di estorsione, tentata violenza sessuale e violenza privata.

Su richiesta del pubblico ministero Andrea Figoni, il giudice per le indagini preliminari Pierpaolo Beluzzi ha disposto il carcere per il vigilante. Sono in corse le indagini per accertare se l'uomo avesse già in passato ricattato altre donne con modalità analoghe.

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