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Tenta di evadere dal carcere minorile Beccaria lanciandosi dalla finestra, si fa male e viene fermato

Un detenuto del carcere minorile Beccaria di Milano si è lanciato dalla sua cella per tentare di evadere. Feritosi per l’impatto, è stato bloccato dagli agenti di polizia penitenziaria che ora si scagliano contro il governo: “Sicurezza affidata al caso, servono interventi strutturali”.
A cura di Sara Tirrito
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L'istituto penale per minori Cesare Beccaria di Milano
L'istituto penale per minori Cesare Beccaria di Milano

Nella notte tra il 17 e il 18 settembre, un detenuto nell'Istituto penale per minorenni Cesare Beccaria di Milano si è lanciato dalla finestra della sua cella per cercare di evadere. Per la caduta si è fatto male ed è stato subito fermato dalla polizia penitenziaria.

La tentata fuga al carcere minorile Beccaria

Da quanto ricostruito, il giovane era rinchiuso in una cella al terzo piano del carcere minorile di Milano. Nella scorsa notte ha cercato di scappare saltando dalla finestra ma si è fatto male cadendo e questo non gli ha consentito di proseguire nella fuga.

A fermarlo sono stati gli agenti del penitenziario, che lo hanno bloccato subito dopo la caduta. L'episodio è stato denunciato proprio dal sindacato Uilpa della polizia penitenziaria con un comunicato stampa diffuso sul sito ufficiale dell'associazione di categoria.

La nota è stata firmata dal segretario generale della Uilpa Gennarino De Fazio, che ha sottolineato come in questo caso specifico sia stato l'infortunio del ragazzo a permettere agli agenti di intervenire. "Al netto delle capacità e della professionalità della Polizia penitenziaria – si legge – probabilmente le cose sarebbero andate diversamente se il ristretto non si fosse fatto male nel salto".

De Fazio ha colto l'occasione per chiedere maggiore attenzione sugli istituti di pena minorili, e in particolare sul Beccaria. "Dopo la clamorosa evasione multipla del Natale scorso, si ripresenta evidentemente in tutta la sua gravità il tema della sicurezza dell’Ipm milanese e, più in generale, delle strutture penali minorili", ha scritto.

La denuncia del sindacato di polizia penitenziaria

De Fazio ha fatto riferimento alla fuga che aveva coinvolto diversi minori nel dicembre 2022, quando a scappare dall'istituto erano stati in sette. Per il segretario, l'intervento è stato il "segno evidente di come e quanto la sicurezza e l'assolvimento delle funzioni carcerarie siano rimesse al fato molto più che all'efficace programmazione e all'efficiente organizzazione".

Nel cosiddetto decreto Caivano, vengono inasprite le pene per i minori che commettono reati, senza che siano previsti interventi di rieducazione e reinserimento sociale. Questo comporterà il rafforzamento del ricorso al carcere minorile, verso cui al momento non sono previste misure strutturali.

Contro il decreto si è scagliato De Fazio, che nel comunicato sulla tentata evasione della notte scorsa ha dichiarato che le misure contenute nel testo "non sembrano affatto risolutive rispetto alla gestione e all’operatività del circuito detentivo minorile". Il sindacalista ha chiesto al ministro della Giustizia Carlo Nordio e alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni di "aprire un immediato confronto" sul carcere minorile perché, per il segretario della Uilpa, "necessita palesemente di interventi strutturali e di impatto straordinario e non dei placebo".

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