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Tensioni durante un presidio: lavoratori portati via di peso dalle forze dell’ordine

Ancora tensioni fuori dai cancelli della sede Unes di Trucazzano, in provincia di Milano. Da diverse settimane i lavoratori che fanno parte del sindacato autonomo Sì Cobas sono in presidio per protestare contro il licenziamento di quaranta dipendenti. Questa volta alcuni scioperanti, che si sono seduti davanti ai camion per impedirne il passaggio, sono stati portati via di peso dalle forze dell’ordine.
A cura di Ilaria Quattrone
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Le immagini delle proteste fuori dai cancelli di Trucazzano (Fonte: Sì Cobas)
Le immagini delle proteste fuori dai cancelli di Trucazzano (Fonte: Sì Cobas)

Ancora tensioni fuori dai cancelli della sede Unes di Trucazzano, in provincia di Milano. Da diverse settimane i lavoratori che fanno parte del sindacato autonomo Sì Cobas si trovano in presidio per protestare contro il licenziamento di quaranta dipendenti. Operai per il quale è richiesto alla cooperativa Lgd il reintegro. Anche oggi, venerdì 29 ottobre, gli agenti della polizia e i carabinieri in tenuta anti sommossa sono intervenuti per sgomberare il presidio e consentire ai camion di poter accedere liberamente al magazzino. Questa volta alcuni scioperanti, che si sono seduti davanti ai camion per impedirne il passaggio, sono stati portati via di peso dalle forze dell'ordine.

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Le tensioni con le forze dell'ordine

Il presidio, come spiegato dai Si Cobas, è iniziato ieri sera intorno alle 23: "Stamattina si sono presentate sette camionette tra polizia e carabinieri in tenuta anti sommossa e hanno – continua l'organizzazione – sgomberato con violenza. Noi non molliamo e non possiamo mollare con più di quaranta licenziamenti". Il sindacato non si fermerà e continuerà con molta probabilità a protestare almeno fin quando non otterrà ciò per cui sta combattendo.

Il motivo del presidio

Da agosto gli operai denunciano alcune presunte irregolarità sulle buste paga. Accanto a queste lamentano anche dei metodi "vessatori" che sarebbero utilizzati dai responsabili dei magazzini. Su entrambi gli aspetti sono arrivate diverse smentite dell'azienda che, nelle settimane scorse, ha lamentato di aver subito diciotto blocchi merci. Visto che i presidi continuavano, sono state avviate delle procedure disciplinari che hanno portato ai licenziamenti. Dal 14 ottobre, da quando gli operai sono stati mandati a casa, le proteste continuano serrate e più forti di prima. Già dieci giorni fa, sempre i carabinieri e la polizia, era intervenuta per chiedere la rimozione di una parte di blocco e consentire ad alcuni mezzi pesanti di poter entrare all'interno della struttura.

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