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“Temevo che volessero portarmi via le mie collane d’oro”: la difesa del trapper Baby Gang

Durante l’udienza di ieri, lunedì 10 ottobre, il rapper Baby Gang avrebbe raccontato al giudice di aver portato con sé una pistola per paura di essere derubato dai due ragazzi gambizzati e che hanno portato al suo arresto e a quello del collega e amico Simba La Rue.
A cura di Ilaria Quattrone
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Avrebbe avuto paura che gli portassero via le sue collanine d'oro: è questo il motivo che avrebbe spinto il trapper Baby Gang, all'anagrafe Zaccaria Mouhib, a portare con sé una pistola. Il cantante nega quindi l'intenzione di voler rapinare i due ragazzi che, all'alba del 3 luglio scorso, in Corso Como a Milano, sono stati gambizzati.

I presunti responsabili si appellano quindi alla legittima difesa. Nella giornata di ieri, lunedì 10 ottobre, il 21enne, che è stato arrestato insieme all'amico e collega Simba La Rue, avrebbe spiegato in alcune dichiarazioni spontanee, al giudice per le indagini preliminari Guido Salvini che erano spaventati di poter essere vittime di una possibile rapina.

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La pistola che Baby Gang avrebbe portato con sé

Quel giorno, i due ragazzi Mbabye Ndiaye e Alassane Pathe Mbaye si sarebbero trovati contro i due trapper e altre sette persone, tra cui il loro manager Malippa Mounir anche lui comparso davanti al giudice. E relativamente alla pistola che avrebbe avuto addosso, il 21enne – nato a Lecco, ma residente a Sondrio – avrebbe sostenuto che fosse priva del caricatore e quindi dei colpi.

Eppure entrambe le vittime avrebbero riportato ferite da arma da fuoco: uno delle due sarebbe rimasto ferito alla gamba e avrebbe riportato una frattura del piatto tibiale mentre l'altro sarebbe rimasto ferito all'altezza della tibia sinistra.

Negano di aver derubato le vittime

Proprio il manager avrebbe parlato di una reazione a un attacco ordito da Ndiaye e Mbaye. Sia i trapper che il resto della banda, hanno negato l'accusa relativa alla scomparsa di un marsupio Trapstar che sarebbe appartenuto a una delle due vittime.

All'interno c'erano documenti, carte di credito, chiavi e quattrocento euro in contanti. L'avvocato di Baby Gang e Simba la Rue, Niccolò Vecchioni, vorrebbe ottenere gli arresti domiciliari o in alternativa la comunità.

L'ex fidanzata di Simba La Rue ha ammesso le sue responsabilità

Anche se, soprattutto per Simba la Rue, questa potrebbe essere la strada più complessa considerato che, proprio negli ultimi mesi, il ragazzo avrebbe aggirato i divieti riuscendo a incontrare i suoi amici e telefonando all'ex fidanzata.

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La stessa che lo avrebbe consegnato a quei ragazzi che lo avrebbero accoltellato, ferendolo a una gamba. La ragazza, nella giornata di ieri lunedì 10 ottobre, avrebbe ammesso le sue responsabilità davanti al giudice.

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