Tassista salva tre ragazze da un’aggressione: “Gli altri suonavano il clacson per farmi spostare”

Claudio Gioia è un tassista di cinquant’anni che a Milano ha salvato tre ragazze che venivano inseguite da un uomo in corso Como a Milano.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nella notte tra giovedì 12 ottobre e venerdì 13 ottobre, il tassista Claudio Gioia è intervenuto per salvare tre ragazze che, mentre si trovavano in Corso Como a Milano, erano inseguite da un uomo. Gioia ha fermato la sua automobile, proprio mentre stava terminando una corsa, ha fatto salire le giovani e le ha portate vicino casa.

A lasciare perplesso il cinquantenne, è stato però che nessuno – a parte lui – si è fermato. Anzi, come ha raccontato a Fanpage.it, alcuni automobilisti avrebbero suonato il clacson: "Noto assenza di empatia da parte della persone".

Claudio Gioia
Claudio Gioia

Cos'è successo nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 ottobre? 

Era la prima corsa. Il mio turno, infatti, inizia alle 5 del mattino e finisce alle 3 del pomeriggio. Tramite il Radiotaxi, ho preso una chiamata che arrivava da un albergo che si trova a nord di Milano. Due turiste inglesi, infatti, dovevano arrivare in Stazione Centrale.

Sulla strada, precisamente in via Luigi Sturzo all'altezza con piazza Gae Aulenti e poco prima del tunnel Porta Nuova, ho visto – intorno alle 5.45 del mattino – un uomo che seguiva tre ragazze, che credo che avessero intorno ai 25 anni.

Questa scena mi ha preoccupato: le ragazze si giravano spesso verso quest'uomo. Ho accostato, tirato giù il finestrino e chiesto se andasse tutto bene. Le giovani mi rispondono: "No, non va tutto bene". Chiedo loro di avvicinarsi all'automobile e di salire. Nel frattempo si avvicinano due ragazzi su un monopattino e sentiamo qualcuno aprire lo sportello destro.

Chi è stato?

Non lo sappiamo. A me viene da pensare che fosse la stessa persona che le stava seguendo. Io ho visto solo la portiera aprirsi e ho iniziato a urlare. Appena siamo partiti, però i due giovani sul monopattino e un altro si sono azzuffati. Ho poi portato le ragazze vicino casa loro.

È la prima volta che le capitano situazioni del genere?

Direttamente sì. Indirettamente a quell'ora, nei pressi della Stazione Centrale, ho visto scene di ogni tipo.

C'erano altri automobilisti? 

Sì, ma non è intervenuto nessuno. Addirittura qualcuno ha suonato il clacson per farmi spostare. Noto assenza di empatia da parte della persone. Se tutti però facciamo finta di niente, rendiamo fertile il mercato della criminalità.

Lei ha la licenza da tassista dal 12 maggio, ma è nato e cresciuto a Milano: è diventata una città insicura?

Sì. Mi è capitato anche da cittadino di accompagnare donne anziane perché spaventate. In via Settembrini, per esempio, ho assistito a scippi anche al mattino e di fronte a chiunque. La situazione è tragica. Non possiamo paragonare Milano a New York dove comunque esiste la figura del poliziotto di quartiere. Io qui difficilmente incontro per strada forze dell'ordine.

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