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Tanfo e odori nauseabondi, dissequestrata la fonderia: la Montini S.p.A torna operativa

È stato disposto il dissequestro dell’impianto dell’azienda Montini S.p.A.: a disporlo è stata la procura di Brescia. L’impianto è tornato pienamente operativo.
A cura di Ilaria Quattrone
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È stato disposto il dissequestro dell'impianto di Montini S.p.A che si trova a Travagliato, comune in provincia di Brescia. Il provvedimento è stato emesso nella giornata di ieri, martedì 5 luglio, dalla Procura. L'impianto è stato riaperto ed è già operativo.

È ripresa l'attività dell'impianto

In una nota stampa, diffusa dalla stessa azienda, si evince come la società sia "lieta che il grande impegno profuso e la piena disponibilità manifestata nei confronti delle Autorità" abbiano quindi consentito di riprenderà l'attività a garanzia "dei numerosi lavoratori impiegati alle proprie dipendenze, nonché dei clienti italiani e stranieri".

Continuerà il confronto tra azienda e Procura

Nei prossimi mesi continuerà il confronto tra l'azienda e la Procura. La società si è inoltre "resa disponibile a realizzare tutte le iniziative" che possono essere ritenute necessarie per garantire "una gestione ottimale di tutti gli aspetti ambientali connessi al funzionamento dello stabilimento".

Sul caso si è espresso anche l'avvocato Andrea Puccio, difensore della società, che si è detto soddisfatto del risultato ottenuto considerato che proprio il dissequestro era la priorità: "Tale obiettivo è stato raggiunto grazie all’approccio pienamente collaborativo dimostrato dall’azienda, che, pur restando fermamente convinta della correttezza del proprio operato, non si è sottratta alle richieste delle Autorità".

Un modus operandi che ha così confermato la serietà e l'attenzione della società "pur nelle difficoltà innegabilmente connesse alla assoluta peculiarità dei luoghi in cui l’azienda, suo malgrado, si trova quotidianamente a operare". Per il legale Puccio inoltre è doveroso riconoscere "la ragionevolezza dell’approccio tenuto, nell’ambito della vicenda, da Procura e ARPA, che ha indubbiamente contribuito al raggiungimento del risultato”.

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