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Tajani polemico sul ritrovo a casa di La Russa: “Il candidato sindaco per Milano non si decide a una cena”

Il segretario di Forza Italia Antonio Tajani ha criticato la cena a casa del presidente del Senato Ignazio La Russa, durante la quale alcuni esponenti del centrodestra hanno cominciato a parlare dei possibili candidati sindaci per Milano dopo Beppe Sala. Tra i nomi usciti c’era anche quello di Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati. Secondo Tajani, però, per vincere ci sarebbe bisogno di un candidato civico.
A cura di Alice De Luca
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Il ministro degli Esteri, nonché segretario di Forza Italia, Antonio Tajani si è dimostrato critico nei confronti della cena che si sarebbe tenuta a casa del presidente del Senato Ignazio La Russa e durante la quale si è iniziato a parlare dei possibili candidati sindaci di centrodestra per Milano (al termine del mandato di Giuseppe Sala, nel 2027), prospettando l'ipotesi di presentare anche il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi. 

"Il futuro di Milano non si decide a cena – ha commentato Tajani parlando con l'agenzia Ansa – Abbiamo rispetto per tutti i nomi fatti, persone di prestigio. Ben venga il dibattito e non ho nulla contro le cene anche se, come centrodestra, dobbiamo dare l'idea che non siamo un'alleanza da salotto ma una coalizione che sta in mezzo alle persone. Alle cene preferisco andare nelle periferie".  A questo si aggiunge la convinzione "che serva un candidato civico, se vogliamo vincere". E a questo proposito, in relazione anche alla possibile candidatura di Lupi, il ministro ha notato: "Non credo che il miglior candidato possa essere un politico. Se politicizziamo lo scontro, facciamo un regalo alla sinistra", sottolineando che in ogni caso "il candidato non lo decide un partito, si sceglie collegialmente".

Sul tema, il ministro degli Esteri ha aggiunto che l'obiettivo non è fare una corsa a chi prende più voti nel centrodestra: "Quello che conta è dare il governo migliore alla città – ha spiegato – per questo io insisto sui contenuti e sulle grandi battaglie da fare. Non è una corsa al nome. Anche noi abbiamo profili come quello di Letizia Moratti o di Gabriele Albertini. Potremmo fare tanti nomi, ma non dobbiamo sventolare bandiere di partito. L'obiettivo non è prendere più voti come Forza Italia, anche se i sondaggi dicono che siamo in crescita, ma vincere le elezioni".

E sempre in relazione ai sondaggi, Tajani ha notato che "ci danno indicazioni chiare: il miglior candidato sarebbe un candidato civico. Il centrosinistra sta perdendo consensi e non dobbiamo fargli il regalo di fare scelte affrettate che non siano vincenti. Anche a Milano si vince al centro". Il segretario del partito ha poi aggiunto di aver "dato mandato al segretario regionale lombardo Alessandro Sorte di occuparsi, insieme alla coordinatrice cittadina di Milano Cristina Rossello, di fare l'istruttoria della candidatura. Poi tutto dovrà passare al vaglio dei partiti e si deciderà a livello nazionale. La trattativa finale la farò io", ha concluso.

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