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Tagli ai fondi per i caregiver di persone con disabilità in Lombardia: le associazioni presentano ricorso

Le associazioni dei familiari di persone con disabilità depositeranno un ricorso in cui impugneranno le due delibere con cui Regione Lombardia ha tagliato i fondi per i caregiver.
A cura di Ilaria Quattrone
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Foto di repertorio
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Venticinque associazioni di familiari di persone con disabilità – che nei mesi scorsi hanno fondato il Comitato caregiver familiari B1 e B2 affondate – depositeranno nei prossimi giorni un ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) contro Regione Lombardia. Sono state infatti impugnate le due delibere (la numero 1.669 del 28 dicembre 2023 e del 18 marzo scorso) attraverso cui Regione ha previsto un taglio ai contribuiti dei caregiver familiari. Le motivazioni del ricorso saranno illustrate dall'avvocata Laura Andrao durante una conferenza stampa che si terrà lunedì 27 maggio in via De Amicis a Milano.

"Da parte di Regione c'è sempre stato un muro, nonostante le interlocuzioni e le due manifestazioni. Ancora oggi sostengono che quelli che entreranno in vigore l'1 giugno non siano tagli ai contribuiti per i caregiver. Continuano ad affermare che saranno dati servizi, nonostante questi non esistano sul territorio. Ci sembra veramente assurdo soprattutto perché ci troviamo di fronte a cifre che sono del tutto risibili rispetto al bilancio regionale lombardo", ha affermato a Fanpage.it Fortunato Nicoletti dell'Associazione Nessuno è escluso.

"Non si tratta solo di un taglio dei contribuiti, che è comunque grave, ma anche di un arretramento in tema di diritto sia per le persone con disabilità che per loro famiglie che si assumono il carico assistenziale, la cura e la presa in carico", ha precisato.

Il ricorso – che sarà depositato entro il 25 maggio – è stato firmato da dieci associazioni. Altre quindici invece lo sosteranno dal punto di vista economico: "Questo perché anche il ricorso stesso è oneroso per associazioni che sono costituite da gruppi di familiari. Per tutelare queste e i loro progetti, che vengono pensati proprio per sopperire alle mancanze di Regione, abbiamo deciso di dimezzare così i costi. A ogni modo rimangono 25 le associazioni che lo sostengono".

"Dovevamo dare un segnale sia a Regione che al Governo perché è necessario evitare che questo modello venga replicato in altri territorio. La strada giusta è opposta a quella che vuole proporre regione Lombardia".

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