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Svolta sulla morte di Madeline, non è stato il pirata della strada positivo alla cocaina a ucciderla

A oltre un anno dal tragico incidente che è costato la vita a Madeline arriva la svolta nelle indagini: il pirata della strada risultato positivo alla cocaina è stato inviato a giudizio per lesioni e omissione di soccorso ma non per omicidio stradale. La ragazza di 21 anni è morta nello schianto con il guard rail e non per essere stata travolta dall’automobilista.
A cura di Giorgia Venturini
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Cambia la dinamica dell'incidente che una notte di metà febbraio del 2020 è costato la vita a Madeline, una ragazza di 21 anni a bordo di un'auto guidata da un suo amico di ritorno da una serata in discoteca. La Procura di Lodi ha fatto cadere l'accusa di omicidio stradale.

Madeline è morta sul colpo

I fatti risalgono allo scorso anno. Quella notte era a bordo dell'auto guidata da un suo amico quando la macchina è andata a sbattere contro il guard rail dell'autostrada A1 all'altezza di Livraga, vicino Lodi, facendo sbalzare fuori Madeline che è caduta violentemente sull'asfalto. Pochissimi secondi dopo è arriva una macchina che non ha fatto in tempo a evitarla. Da una prima dinamica a causare la morte della 21enne era la seconda macchina sopraggiunta in quel momento. Ora però le cose cambiano: la Procura infatti ha rinviato a giudizio l'automobilista solo per lesioni e omissione di soccorso ma non per omicidio stradale. L'automobilista infatti non si è fermato ed è stato arrestato successivamente: era risultato positivo alla cocaina.

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Indagato ora per omicidio stradale potrebbe essere l'amico

A svelare la nuova dinamica sarebbe stata la perizia che ha riportato due elementi nuovi al caso. Gli inquirenti hanno confermato che l'automobilista ora imputato aveva colpito un amico della ragazza e non lei. E ancora: è stato accertato che Madeline è morta sul colpo. Questo vuol dire che era già deceduta prima di impattare sull'asfalto. Per questo ora le indagini potrebbero aprirsi per l'amico alla guida che potrebbe essere chiamato a rispondere di omicidio stradale. Resta ancora da capire cosa sia stata la causa dell'incidente: gli inquirenti ipotizzano che il ragazzo alla guida si sia avvicinato al guard rail per vedere meglio i resti del treno deragliato prima di perdere il controllo e andare a sbattere. Proprio in quei giorni e proprio nel punto in cui è avvenuto l'incidente era deragliato il Frecciarossa, in cui persero la vita due persone e altre 37 rimasero ferite.

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