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Svolta sulla morte di Hanna Herasimchyk, arrestato dopo sei mesi il compagno: “L’ha strangolata e uccisa”

Hanna Herasimchyk è stata trovata morta lo scorso 14 giugno nel bilocale di Pozzuolo Martesana (Milano) che condivideva con il compagno. Era stato lui a dare l’allarme, fingendo di aver trovato il corpo senza vita al rientro da una trasferta di lavoro all’estero.
A cura di Francesca Del Boca
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Svolta nel caso di Hanna Herasimchyk, 46enne trovata morta lo scorso 14 giugno nel bilocale di Pozzuolo Martesana (Milano) che condivideva con il compagno Konrad Marek Daniec, 44 anni, di nazionalità polacca. Sarebbe proprio lui il responsabile del decesso per soffocamento della donna, ex ballerina di night e badante, che per gli investigatori avrebbe ucciso inscenandone il suicidio: i carabinieri del nucleo investigativo di Milano, con l’aggiunto Bruna Albertini e la pm Francesca Crupi, sono andati oggi ad arrestarlo con l’accusa di omicidio volontario e l’aggravante di aver agito nei confronti della convivente.

A dare l'allarme era stato proprio il compagno. Ai carabinieri della Stazione di Cassano d'Adda l'autotrasportatore per una società di spedizioni aveva raccontato di aver appena fatto rientro dopo una trasferta di lavoro all'estero nell’appartamento dove i due abitavano, in via del Citra, e di essersi trovato la 46enne ormai senza più vita, riversa sul pavimento tra il salotto e il corridoio.

Il personale medico arrivato nello stabile insieme ai militari aveva però constatato come la 46enne non respirasse più da diverso tempo, con numerose macchie sparse sul corpo, ematomi pregressi sul braccio e una lesione alla nuca. Segni evidenti dei continui litigi tra i due, segnalati dai vicini che da tempo dalla casa di via del Citra sentivano grida, insulti e rumori forti, senza che però fossero mai state presentate denunce formali alle forze dell'ordine.

Attraverso le intercettazioni, le analisi tecniche e le copie forensi dei telefoni, oltre agli esami scientifici, i carabinieri di via Moscova sono riusciti adesso a ricostruire l'esatta dinamica del delitto. E, dopo sei mesi, a far scattare le manette per il 44enne.

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