Svastiche disegnate sui muri nel centro di Brescia, denunciati due 20enni: “Eravamo ubriachi”
Due giovani, di 26 e 24 anni, sono stati denunciati dalla Digos in quanto ritenuti responsabili delle svastiche che nei giorni scorsi sono state disegnate sui muri del centro di Brescia. I ragazzi avrebbero ammesso il fatto, si sarebbero dichiarati estranei a movimenti politici dicendo di aver agito in uno stato di alterazione da alcol. I due sono accusati di imbrattamento aggravato, in quanto commesso su beni pubblici e beni culturali e anche perché connotato dalle finalità di discriminazione razziale e per avere diffuso idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale.
Le svastiche erano comparse nella mattinata di mercoledì 18 dicembre in diverse parti del centro della città di Brescia, in particolare in piazza della Loggia (teatro il 28 maggio 1974 dell'attentato neofascista che uccise otto persone) e lungo il muro del liceo Veronica Gambara di via Trieste. Un episodio sembrava potesse essere collegato a quanto accaduto alcuni giorni prima sempre a Brescia, quando circa 400 persone avevano dato vita a un corteo fascista.
Diversi esponenti del mondo politico cittadino e regionale si erano espressi in merito alla comparsa dei simboli nazisti. Il centrodestra in Consiglio comunale aveva condannato il gesto definendolo "un'offesa ai valori di pace, democrazia e solidarietà che ci uniscono", mentre la stessa sindaca Laura Castelletti aveva assicurato: "Non ci faremo condizionare da chi pensa di intimidire le istituzioni e i cittadini".
I due presunti autori delle svastiche sembrerebbero, invece, non essere legati al mondo politico di estrema destra. Gli investigatori della Digos sarebbero riusciti a risalire a loro grazie all'analisi dei filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza comunale e privata. L'autore materiale sarebbe il 24enne, che avrebbe agito con a fianco il 26enne e un terzo soggetto non ancora identificato. Loro stessi, uno dei quali di origine pakistana, avrebbero ammesso il fatto aggiungendo di aver agito perché ubriachi, e non per qualche ideale particolare.