Svaligiavano in coppia chiese e appartamenti, arrestate le “bad girls” della Brianza
Svaligiavano chiese e appartamenti portando via contanti, bancomat ed effetti personali. A mettere a segno i colpi sarebbero state due donne nomadi di 32 e 36 anni arrestate con l'accusa di aver commesso almeno tre furti tra il Monzese e il Bergamasco.
L'indagine partita dalla denuncia di un parroco
Le manette sono scattate dopo un'articolata indagine dei Carabinieri della Compagnia di Seregno, denominata "Bad Girls". Proprio in provincia di Monza era arrivata la prima segnalazione di un furto avvenuto all'interno della parrocchia di Giussano lo scorso 15 aprile. Le ricostruzioni degli inquirenti avevano appurato che le due donne si erano introdotte all'interno della canonica dopo aver divelto il portone di ingresso portando via circa mille euro in contanti, carte di credito e di debito, documenti ed effetti personali.
Questa prima segnalazione aveva consentito ai militari dell'Arma di individuare, attraverso le telecamere di sorveglianza presenti nella zona, l'autovettura con cui le donne si spostavano, una Fiat Grande Punto di colore grigio.
Attribuiti alle donne altri due furti
Gli approfondimenti condotti dai Carabinieri hanno portato ad attribuire alle ladre altri due colpi avvenuti ai danni di una 89enne di Brugherio, sempre nel Monzese, e in una chiesa di Caravaggio, in provincia di Bergamo.
Il colpo all'interno della chiesa di Caravaggio sarebbe avvenuto in modo analogo a quello avvenuto a Giussano. Le due avrebbero forzato il portone d'ingresso della casa parrocchiale rubando 2mila euro in contanti e un assegno di 200 euro intestato alla parrocchia.
A Brugherio, invece, l'anziana vittima del furto sarebbe stata trattenuta con una scusa sul balcone di casa da una delle donne, mentre l'altra entrava in casa per mettere a segno il colpo. Anche in questo caso erano stati rubati diversi documenti e una carta bancomat, utilizzata dalle malviventi per effettuare prelievi e alcuni acquisti al supermercato.
Le due donne si trovano ora nella casa circondariale San Vittore di Milano. Il giudice per le indagini preliminari di Monza ha deciso di emettere un'ordinanza di custodia cautelare in carcere considerato il lungo elenco di precedenti penali a loro carico, in particolare per reati contro il patrimonio, e l'assenza di una dimora stabile che avrebbe fatto aumentare il rischio di fuga.