“Sul balcone c’è una donna legata mani e piedi”: polizia scopre un sequestro per un debito non saldato
Nel primo pomeriggio di venerdì 1 dicembre è arrivata alla sala operativa della Questura di Monza una chiamata insolita. Un passante ha riferito di aver visto una donna, con mani e piedi legati, che chiedeva aiuto dal balcone di un appartamento al quinto piano di un palazzo di un quartiere della città. Le Volanti, con la squadra Mobile e i vigili del fuoco, sono intervenute subito per prestarle soccorso. La 43enne, una volta affidata alle cure dei sanitari, ha spiegato agli agenti di essere stata picchiata e legata da tre suoi conoscenti con i quali aveva un debito da saldare. Due di loro, un uomo di 44 anni e una donna di 25, sono stati arrestati e trasportati in carcere, mentre la terza, una 26enne, sarà espulsa dal Paese.
Il salvataggio della 43enne
I vigili del fuoco hanno raggiunto il balcone dove si trovava la 43enne grazie all'autoscala. Una volta accertate le sue condizioni di salute, l'hanno fatta scendere per poi affidarla al personale sanitario. La donna, originaria dello Sri Lanka, ha raccontato ai poliziotti arrivati sul posto che il giorno prima, giovedì 30 novembre, era stata invitata da due suoi conoscenti e connazionali in quell'abitazione.
Una volta dentro, però, i due l'avrebbero picchiata, legata a una sedia e imbavagliata. A quel punto, gli agenti sono entrati nell'appartamento e hanno trovato a terra pezzi di nastro adesivo, lo stesso usato per le mani e i piedi della 43enne, e una sedia alla quale era legata una corda per tapparella fissata all'altra estremità a un termosifone.
Il sequestro per un debito non saldato e l'arresto dei due presunti responsabili
Il motivo del sequestro sarebbe che la 43enne un mese fa aveva chiesto a questi suoi conoscenti una certa somma di denaro in prestito che avrebbe dovuto restituire pochi giorni più tardi. La polizia è riuscita a rintracciare e ad arrestare i due presunti responsabili: un 44enne, trasportato al carcere San Quirico di Monza, e una 25enne, ora a San Vittore a Milano. Al momento del sequestro c'era anche una terza persona in quell'abitazione. Si tratta di una 26enne per la quale, in seguito agli accertamenti bancari effettuati da personale dell’Ufficio Immigrazione, è emerso che la richiesta di asilo politico le era stato rigettato.
Per questo motivo, le è stato notificato il provvedimento di espulsione e, in attesa dell'organizzazione del rimpatrio, il questore ha disposto per lei la misura alternativa dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e il ritiro del passaporto. La 43enne sequestrata, invece, è stata medicata e trasportata in ospedale in codice giallo. Lì è stata visitata dal personale medico ed è stata dimessa con 10 giorni di prognosi.