Suicidio Luca Ruffino, il presidente di Visibilia aveva fatto testamento tre giorni prima della morte
Luca Giuseppe Reale Ruffino, imprenditore che era a capo di Sif Italia (Gestione Amministrazione Patrimoni Immobiliari) e di Visibilia, si è tolto la vita il 5 agosto scorso: si sarebbe suicidato con un colpo di pistola nel suo appartamento che si trova al quattordicesimo piano di un edificio di via Spadolini a Milano.
Il testamento di Luca Ruffino
Sulla base di quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, l'imprenditore avrebbe scritto il suo testamento tre giorni prima del suicidio. Il documento, firmato il 2 agosto, è stato depositato nella giornata di ieri, lunedì 21 agosto. Alcune fonti vicine alla famiglia, hanno spiegato che nel testo non vi è nulla che aiuti a ricostruire l'evento.
Il manager ha solo disposto ciò che sarà del suo patrimonio: la sua eredità sarà suddivisa tra i figli, l'ex moglie, una nipote e infine la sua compagna. Non vi è alcun riferimento a cifre, ma solo a beni. Per i suoi familiari, il testamento dimostrerebbe una "premeditazione" del gesto. Ma nonostante questo, per loro quanto accaduto appare ancora "inspiegabile".
Le indagini della Procura di Milano sul suicidio di Ruffino
Nel frattempo proseguono le indagini della Procura di Milano e della squadra mobile guidata da Marco Calì. Le pubblico ministero Daniela Bartolucci e Maria Giuseppina Gravina hanno richiesto una copia forense dei dispositivi elettronici che appartenevano al sessantenne. Domani, mercoledì 23 agosto, sarà infatti eseguita sul cellulare, sul tablet e alcune chiavette usb.
L'obiettivo è quello di trovare tutti gli indizi che possano aiutare a far comprendere il motivo del suicidio. Al momento l'autopsia ha escluso la possibilità che Ruffino soffrisse di una grave malattia che possa averlo turbato. Non sembrerebbe nemmeno convincere il movente economico.