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Caso Chiara Ferragni

Su cosa si basa l’accusa contro Chiara Ferragni: le presunte prove della truffa aggravata

I pubblici ministero nell’avviso di conclusione delle indagini per truffa aggravata nei confronti di Chiara Ferragni sul caso pandoro precisano: “Inducendo in errore un numero imprecisato di acquirenti (…) si procuravano – con corrispondente danno alle persone offese – l’ingiusto profitto”.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto da LaPresse
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"Inducendo in errore un numero imprecisato di acquirenti (…) si procuravano – con corrispondente danno alle persone offese – l'ingiusto profitto". Così i pubblici ministeri che indagano sul caso Pandoro firmato Ferragni-Balocco, ovvero l'aggiunto Eugenio Fusco e il sostituto Cristian Barilli, scrivono sull'avviso di conclusione delle indagini nei confronti dell'influencer Chiara Ferragni, il suo ex manager nonché all'epoca dei fatti consigliere di TBS Crew srl e di Fenice Srl (le società dell'imprenditrice digitale) Fabio Maria Damato, la rappresentante legale di Balocco spa Alessandra Balocco e il presidente del Consiglio di amministrazione di Cerealitalia-Id spa Francesco Cannillo. L'accusa è di truffa aggravata.

Quanto vale l'affare del Pandoro Pink Christmas

Per capire cosa è successo la Procura ha riportato punto per punto i passaggi più importanti del progetto commerciale e solidare dietro il pandoro rosa. Si parte con i due contratti che la Balocco avrebbe siglato a favore delle due società di Chiara Ferragni, la Fenice srl e la TBS Crew per un corrispettivo per la prima di 400mila euro e per la seconda di 675mila euro.

Era quanto valeva la presenza dell'influencer nella campagna natalizia 2022 del "Pandoro Pink Christmas". La pubblicità era stata realizzata attraverso un comunicato stampa lanciato il 2 novembre di quell'anno e suoi social media di Chiara Ferragni con quattro post e 12 stories sul suo canale Instagram e su quelli di Fenice srl. Durante la promozione era precisato che "questo progetto sostiene l'ospedale Regina Margherita di Torino".

Il pandoro era stato così venduto a 9,37 centesimi a fronte di circa 3,68 del pandoro Balocco tradizionale: in questo modo secondo la Procura "si rafforzava nel pubblico la convinzione che la differenza di prezzo andasse a beneficio dell'ospedale", quando in realtà i soldi della beneficienza (50mila euro) erano stati già versati il 2 maggio del 2022 quindi alcuni mesi prima di Natale. Alla fine i pandori venduti sono stati almeno 362.577.

"Con l’aggravante – precisa la Procura – di aver profittato di circostanze di luogo e persona tali da ostacolare la privata difesa, in considerazione delle modalità di veicolazione del messaggio e della diffusività della condotta".

L'operazione commerciale della Uova di Pasqua di Chiara Ferragni

Per la Procura ci sarebbe stato lo stesso copione per quanto riguarda l'operazione commerciale della Uova di Pasqua di Chiara Ferragni in accordo con Dolci Preziosi. Anche in questo caso i contratti stipulati sono stati due: tra la Cerealitalia-ID spa (ovvero la società che ha comprato in passato al Dolci preziosi) e la Fenice srl con un corrispettivo a favore della seconda di 150mila euro e tra Cerealitalia-ID spa e la Sisterhood srl (anche questa società è riconducibile a Chiara Ferragni) per 250mila euro a favore dell'influencer. Il progetto era stato promosso come "Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate".

La campagna promozionale era stata lanciata il primo marzo del 2o21 e anche in questo caso la solidarietà era già stata fatta: "Cerealitalia-ID s.p.a. aveva sottoscritto in data 6 novembre 2020 un modulo di adesione con il quale si impegnava a corrispondere l’importo di € 1.000 + iva mensili a favore dell’impresa sociale ‘i Bambini delle Fate', e che nessun legame sussisteva tra tale pagamento e i profitti derivanti dalla vendita del prodotto ‘Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate'". Le due società di Chiara Ferragni hanno guadagnato dal progetto 400mila euro.

La stessa cosa è successa anche per Pasqua 2022: il progetto "Uova Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo io Bambini delle Fate". In quell'anno Cerealitalia-ID spa aveva stipulato due contratti, uno con Fenice srl che ne ha guadagnato 450mila euro e uno con TBS Crew srl per un corrispettivo di 300mila euro. Anche in questo caso tutto è stato promosso sui canali social dell'azienda e personali di Chiara Ferragni e anche in questo caso "Cerealitalia-ID s.p.a. aveva sottoscritto in data 31 gennaio 2022 un modulo di adesione con il quale si impegnava a corrispondere l’importo di € 2.000 + iva mensili a favore dell’impresa sociale ‘i Bambini delle Fate' (per una corresponsione effettiva che sarà di 21mila euro), e che nessun legame sussisteva tra tale pagamento e i profitti derivanti dalla vendita del prodotto "Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate‘".

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