Studenti rifugiati ospiti del Milan a San Siro: “Essere qui è un sogno che non avremmo mai immaginato”
I giubbotti imbottiti e il fiato vaporoso si mescolano alle tante domeniche sportive dei tifosi rossoneri in un gelido fine febbraio. Ma per la delegazione di studenti e studentesse in visita a Casa Milan e allo stadio di San Siro non è un pomeriggio di ordinaria allegria come quello dei milanesi che li circondano.
"Sono nata e cresciuta in Ucraina – dice a Fanpage.it Alona -. Sono arrivata in Italia a marzo del 2022 per il motivo che tutti sanno: la guerra".
"A essere onesta – continua – non mi sono mai interessata troppo al calcio, ma da quando sono a Milano mi sta incuriosendo, proprio perché la città che mi ha accolta è famosa anche per questo sport".
Alona studia chimica all'Università Bicocca, con cui il club del Milan e Fondazione Milan collaborano nell'ambito del progetto “AC Milan for Peace”. Un'iniziativa che già pochi giorni dopo lo scoppio del conflitto aveva permesso di creare un canale sicuro di raccolta fondi e lanciato aste di beneficienza e raccolte di beni di prima necessità.
Il Milan a fianco dei rifugiati
A un anno dall'inizio della guerra, in occasione della charity dinner organizzata da Fondazione Milan per celebrare il suo ventesimo anniversario, è stato lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky a ringraziare il Milan attraverso un videomessaggio e uno speciale riconoscimento, consegnato sul palco dalla leggenda rossonera Andriy Shevchenko, di nazionalità ucraina, al dirigente del Milan Paolo Maldini.
L'azione di accoglienza e sostegno alla popolazione ucraina prosegue e si è concretizzata anche con la visita degli studenti dell'Università Bicocca, alcuni dei quali ucraini.
I ragazzi e le ragazze, insieme ai loro tutor, sono stati accompagnati nelle sale del museo Mondo Milan dallo staff del club, che ha illustrato loro l'esposizione in lingua inglese, e in serata hanno poi virato verso lo stadio di San Siro per assistere alla partita.
Poco prima del fischio d'inizio, mentre la comitiva sedeva in tribuna armata di sciarpe e magliette rossonere, un messaggio dal video schermo ha dato loro il benvenuto, inquadrandoli sul mega display.
"Per gli studenti appena arrivati in Italia – commenta la tutor – è importante scoprire il mondo del calcio e le squadre di questa città, perché così possono entrare nella cultura italiana e capire le passioni degli italiani".
Il pomeriggio organizzato dal club voleva però essere soprattutto un momento di svago, non solo per i rifugiati ucraini, ma anche per gli altri studenti, provenienti da diversi paesi e in fuga da situazioni pericolose.
"Vengo dal Guatemala – racconta a Fanpage.it Javier -. Sono sempre stato appassionato di calcio e del Milan ho ricordi che risalgono a quando ero bambino. Seguivo le squadre europee e mio padre mi regalava le magliette dei rossoneri".
"Essere qui oggi è un sogno che mai avrei immaginato – dice ancora -. Il Milan mi fa sentire vivo, proprio come una partita di calcio, in cui puoi essere eccitato o anche scoraggiato, ma alla fine la costante è sempre l'emozione".
Un'emozione che, nella giornata di domenica, si è vestita di gioia, con la vittoria 2 a 0 del Milan contro l'Atalanta e i ragazzi sugli spalti a esultare: "Forza Milan" cantando "Pioli is on fire".