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Studente versa la caparra per la casa in affitto, ma il proprietario sparisce con i soldi

Uno studente fuorisede è stato truffato a Pavia. Aveva già versato la caparra per bloccare la casa da affittare quando ha scoperto che l’abitazione non esisteva realmente e il proprietario era un truffatore.
A cura di Fabio Pellaco
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Uno studente fuorisede di Udine pensava di aver trovato un alloggio per frequentare l'università a Pavia, ma una volta pagata la caparra per bloccare la casa il presunto proprietario è sparito. Il truffatore era già noto per altri colpi messi a segno con l'inganno.

La caparra versata per bloccare la casa

La necessità di trovare un appartamento in poco tempo ha giocato un brutto scherzo al giovane che si è fidato di un'allettante proposta d'affitto per un'elegante abitazione a Pavia trovata su un gruppo Facebook. Non si è però assicurato di conoscere dal vivo la persona con cui stava contrattando e di accertarsi della reale esistenza della casa.

La richiesta del proprietario consisteva nel versare una caparra di 426,50 euro con un bonifico bancario immediato. Oltre al costo maggiorato della commissione, che lo studente ha dovuto sostenere per rendere subito disponibile la somma al beneficiario, la possibilità di bloccare l'invio di denaro risulta molto difficile.

Il finto appuntamento con il proprietario

Il ragazzo si è accorto della truffa l'8 settembre quando si è recato a Pavia dove aveva un appuntamento per visionare la casa. Poco prima dell'orario stabilito ha ricevuto un sms con il quale il proprietario, un certo Filippo Gemmato, si scusava per non poter essere presente all'incontro a causa di un improvviso ricovero in ospedale. Per rendere più credibile la giustificazione aveva inviato anche una foto che lo ritraeva disteso su un letto d'ospedale con una medicazione al braccio.

Viste le circostanze, lo studente si è insospettito e solo in quel momento ha fatto una ricerca su internet per cercare informazioni sul proprietario. Si è così scoperto che l'uomo era già noto per essersi finto un collaboratore della multinazionale dell'elettronica Samsung. La procedura era simile: proponeva un finto corso di formazione che portava all'assunzione, ma dopo il pagamento dell'iscrizione spariva nel nulla.

La famiglia del giovane ha tentato di contattarlo ricevendo rassicurazioni sulla restituzione del denaro che invece non è avvenuta. Così è partita la denuncia ai Carabinieri di Pavia che stanno indagando per rintracciare il finto proprietario.

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