Studente si suicida all’università, prima scrive al Rettore: “Paura di perdere la borsa di studio”
Aveva paura. Paura di poter perdere la borsa di studio, di non poter continuare a vivere nell'alloggio dell'Ateneo: sono queste alcune cose che uno studente di trent'anni della facoltà di Medicina in inglese dell'Università di Pavia ha scritto in una e-mail prima di togliersi la vita nel collegio dell'Edisu. Una lettera che aveva inviato al quotidiano "La Provincia Pavese" – che ne ha pubblicato alcuni stralci" – e al Rettore.
La lettera indirizzata al Rettore
All'interno erano stati allegati anche alcuni studi sulla depressione e sui tempi per conseguire una laurea. Il ragazzo, iscritto al terzo anno, aveva paura di perdere borsa di studio e alloggio dopo che, nel regolamento dell'Università, sono state introdotte alcune modifiche al regolamento. Lungo il testo ha anche citato l'articolo 34 della Costituzione relativo alla possibilità di rendere effettivo il diritto allo studio attraverso le borse di studio.
Per il ragazzo previsto un supporto operativo continuo
Il Rettore Francesco Svelto non solo ha affermato che, di fronte a una tragedia simile, prevale dolore e tristezza, ma ha sottolineato come due anni fa sia stato istituito uno sportello psicologico. I casi più delicati vengono poi seguiti da una équipe specializzata. Il Rettore, relativamente alla vicenda del trentenne, ha poi spiegato che l'Ente per il diritto allo studio "ha avuto una cura speciale di ordine clinico e relazionale". Era stato previsto anche un supporto operativo continuo.
In particolare modo era stato attivato un momento di confronto tra gli studenti e il consiglio didattico "proprio sulle criticità" evidenziate. Sempre il Rettore ha commentato dicendo che sui regolamenti si può operare sensibilizzando i colleghi "e che il tema venga trattato con serietà anche in commissione paritetica".