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Studente porta in classe uno spinello: la scuola lo sospende, ma il Tar lo riammette

Uno studente di una classe quinta dell’Istituto Gallini di Voghera era stato trovato con della sostanza stupefacente a scuola. Il consiglio d’istituto lo ha sospeso per tutto il resto dell’anno scolastico, ma il Tar ha giudicato sproporzionata la pena, perciò l’ha revocata.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Uno studente dell'Istituto tecnico agrario di Voghera (Pavia) Carlo Gallini era stato sospeso per tutto l'anno scolastico perché trovato dai professori in possesso di sostanza stupefacente (uno spinello). I genitori del ragazzo, però, hanno deciso di impugnare il provvedimento presentando ricorso al Tar. I giudici amministrativi di Milano, alla fine, hanno deciso di riammettere a scuola lo studente chiedendo allo Stato di farsi carico dei 2mila euro di spese legali.

La sospensione prima di due settimane poi per tutto l'anno

Il primo provvedimento era stato preso dal consiglio di classe. I professori, riuniti, avevano deciso di sospendere il ragazzo della classe quinta, ma ancora minorenne, per due settimane. Poi, però, come riporta La Provincia Pavese, il consiglio d'istituto lo scorso 13 febbraio ha voluto riprendere il caso estendendo infine la sospensione fino al termine dell'anno scolastico.

Una punizione considerata eccessiva dai genitori del ragazzo trovato con la sostanza stupefacente a scuola. Per questo motivo, con l'aiuto degli avvocati Franco Silva e Monica Locatelli, hanno impugnato il provvedimento dell'Istituto e presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale.

La motivazione dei giudici amministrativi

Negli scorsi giorni, è arrivata la sentenza emessa dai giudici amministrativi di Milano. La sospensione è stata revocata e, in quanto "non è stata garantita la partecipazione della parte (dello studente) al procedimento amministrativo sanzionatorio", è stato chiesto allo Stato di farsi carico dei 2mila euro di spese legali.

Come si legge nelle motivazioni della sentenza, il regolamento dell'Istituto indica la sospensione di uno studente fino a fine anno come conseguenza di comportamenti di grave entità. I giudici hanno interpretato questa dicitura come: "Comportamenti che configurano reati contrari alla dignità delle persone, o tali da comportare pericoli all'incolumità".

Poiché il consumo di stupefacenti di carattere esclusivamente personale contestato al ragazzo è un illecito amministrativo, non un reato, la decisione presa dal consiglio d'istituto il 13 febbraio è sproporzionata e, perciò, revocata.

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