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Striscione nazista di Do.Ra. appeso davanti al sacrario dei partigiani, il Pd: “Un insulto alla memoria dei caduti”

Il gruppo varesotto Do.Ra. ha appeso uno striscione con saluto nazista, svastica e littorio davanti al sacrario dei partigiani a Cuveglio. Per il Pd, si tratta di un “insulto alla memoria dei caduti” e chiede che il sodalizio, sotto inchiesta dal 2017 per tentata ricostituzione del partito fascista, “sia messo fuorilegge”.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto da Telegram
Foto da Telegram

Lo scorso sabato 30 novembre sul gruppo Telegram della Comunità Militante dei Dodici Raggi è apparsa la foto di uno striscione appeso davanti al sacrario partigiano di Cuveglio (in provincia di Varese). Il gruppo del varesotto, che dal 2017 è sotto inchiesta con l'accusa di tentata ricostituzione del partito fascista, ha affiancato a un ‘Sieg heil!' (il ‘saluto alla vittoria' usato nei raduni di massa nella Germania nazista) una svastica e un fascio littorio. "È un insulto alla memoria dei caduti e una ferita per i valori democratici su cui si fonda la nostra comunità", ha commentato il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti, "l'auspicio è che le autorità rintraccino i responsabili e Do.Ra. sia messo fuorilegge".

Lo striscione esposto davanti al sacrario di Cuveglio

Lo striscione sarebbe rimasto esposto per pochi minuti. Gli agenti della Digos della Questura di Varese sono intervenuti e lo hanno rimosso. Tanto, però, è bastato a Do.Ra. per scattare una foto e ricordare, così, la battaglia di San Martino. Combattuta nel 1943, tra settembre e novembre, vide contrapposti i partigiani del Gruppo Militare Cinque Giornate Monte di San Martino di Vallalta-Varese ai militari del regime nazifascista.

"San Martino: il tuo nome è scritto con il sangue sopra il mio destino", si legge sul post di Telegram a corredo della foto del sacrario partigiano con di fronte lo striscione incriminato. La Comunità Militante dei Dodici Raggi, meglio conosciuta come Do.Ra., è attiva nel varesotto dal 2012. Cinque anni più tardi, nel 2017, l'Antiterrorismo insieme alla Digos di Varese chiusero la sede di Sumirago e aprirono un'inchiesta alla Procura di Busto Arsizio per tentata ricostituzione del partito fascista. Poco dopo, però, ne aprirono un'altra ad Azzate.

Le reazioni politiche

Tra i primi a condannare quanto accaduto lo scorso 30 novembre è stato Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd di origine varesina: "Quanto accaduto è un insulto alla memoria dei caduti e una ferita per i valori democratici su cui si fonda la nostra comunità", ha dichiarato, "è inaccettabile che ancora si manifesti un’apologia del fascismo e del nazismo, sinonimo di oppressione e violenza".

"Com'è possibile?", si domanda Alice Bernardoni, segretaria provinciale del Pd di Varese: "È questo che pensiamo mentre assistiamo con sdegno ancora una volta al macabro spettacolo messo in scena da chi non vuole imparare la storia, da chi, approfittando della Libertà frutto anche del sacrificio dei martiri del San Martino, inneggia alle pagine più buie del nostro Paese. Noi", continua Bernardoni, "ancora una volta, ribadiamo che la provincia di Varese è Antifascista e si riconosce orgogliosamente e in maniera inequivocabile nei valori della Resistenza che ci ha portato alla Liberazione dalla dittatura nazifascista".

"No a rigurgiti fascisti", afferma Tino Magni, senatore dell'Alleanza Verdi e Sinistra: "È inaccettabile che l'organizzazione fascista Do.Ra. continui con azioni provocatorie e violente. Presenterò un'interrogazione al ministro Piantedosi, al quale per l'ennesima volta chiederemo lo scioglimento di tutte le organizzazioni che si richiamano al fascismo. Quanto tempo ancora dovrà passare prima che questa gente venga fermata? Il Ministro Piantedosi condanni questi atti e sciolga i Do.Ra. Chi alimenta nostalgie e ideologie nazifasciste, non può e non deve avere spazio".

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