Straordinari non pagati per 7 anni, 10 camionisti ottengono un risarcimento da 700mila euro
Per sette anni hanno lavorato per 11, o a volte 12, ore al giorno, non hanno mai ricevuto scatti di anzianità o altre indennità come quella per le trasferte, e nelle buste paga comparivano "trattenute indebite". Dieci camionisti, nel campo della logistica e dei trasporti, hanno fatto causa contro la Gbf Trasporti (azienda con sede a Peschiera Borromeo, nel Milanese), che a sua volta operava in appalto per Schenker Italiana spa, ottenendo un risarcimento superiore ai 700mila euro.
Per sette anni hanno lavorato fino a 12 ore al giorno
Nelle 25 pagine della sentenza, emessa il 5 aprile scorso, il giudice del lavoro Luigi Pazienza ha scritto che nonostante i dieci ricorrenti richiedevano "compensi per lavoro straordinario solo fino al raggiungimento delle nove ore giornaliere", nella realtà dei fatti lavoravano sempre 11 o 12 ore al giorno. Cosa testimoniata da numerosi racconti dei loro colleghi.
Per quanto riguarda l'indennità di trasferta, il giudice ha affermato che spettava a tutti loro dato che "è pacifico abbiano svolto attività di trasporto in territorio extra urbano per più di sei ore al giorno". Infine, gli ha dato ragione anche sui mancati scatti di anzianità.
Il risarcimento da oltre 700mila euro
Dato che questa situazione è andata avanti per sette anni, il Tribunale del lavoro ha condannato Gbf e Schenker a pagare una cifra superiore a 600mila euro. Tuttavia, da aprile la multinazionale tedesca non ha mai dato esecuzione alla sentenza.
Così, i dieci ricorrenti si sono rivolti di nuovo al Tribunale tramite i loro legali. Alla fine, lo scorso 22 settembre, Maria Rosaria Bernasconi della sezione Esecuzioni mobiliari ha firmato il provvedimento per l'esecuzione del pagamento della cifra che ora è lievitata a oltre 700mila euro.