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Straniera e fragile, protesta perché le trovano una comunità in Campania: separata dai figli in stazione a Milano

Lo scorso 12 marzo una mamma è stata separata dai figli in stazione Centrale a Milano poco prima della partenza per una comunità protetta in Campania. La donna avrebbe protestato mentre si trovava al binario e gli assistenti sociali avrebbero chiesto alla polizia ferroviaria di intervenire per bloccarla. Il Tribunale per i Minorenni ha ordinato “l’indifferibile ricongiungimento” della famiglia.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

La scorsa settimana una mamma georgiana è stata separata dai suoi due figli gemelli mentre si trovavano alla stazione Centrale di Milano per prendere un treno diretto a Campania. La famiglia, arrivata a Milano in fuga dai maltrattamenti del padre, era stata ospitata per tre mesi nella Casa dell’Accoglienza ‘Enzo Jannacci' di viale Ortles e avrebbe dovuto essere trasferita in una comunità di Caserta. Poco prima di salire a bordo del treno, la donna avrebbe protestato dicendo di non volere più partire, creando un momento di tensione. Su richiesta degli assistenti sociali, sarebbe intervenuta la polizia ferroviaria per bloccare la mamma e far salire i figli sul convoglio. Un allontanamento che, secondo l'assessorato alle Politiche sociali, sarebbe stato adottato "come misura temporanea per il bene dei minori", ma ora per il Tribunale per i Minorenni i tre devono "essere urgentemente ricongiunti".

L'allontanamento dei figli dalla donna

Come riportato dal Corriere della Sera, la donna sarebbe arrivata a Milano lo scorso dicembre insieme ai due figli perché in fuga dai maltrattamenti del padre. Trovandosi "in situazione di grave fragilità", i tre erano stati accolti nella Casa dell’Accoglienza di viale Ortles in attesa che il Servizio filtro e di prima accoglienza per minori stranieri non accompagnati e famiglie migranti trovasse loro una comunità idonea per ospitarli. Questa è stata individuata in Campania.

Quando mercoledì scorso, 12 marzo, la donna si è trovata a dover salire sul treno che l'avrebbe portata a Caserta, avrebbe avuto un ripensamento. "Ha protestato dicendo che non voleva partire", ha scritto il collettivo Rete per il diritto all'abitare: "Gli assistenti sociali del progetto LGNET hanno chiesto alle forze dell’ordine l’allontanamento coatto e separato la mamma dai figli". Così, i bambini sono partiti con gli assistenti sociali verso la comunità campana, mentre la donna è stata riaccompagnata al dormitorio di viale Ortles.

Il presidio alla Casa dell’Accoglienza e "l’indifferibile ricongiungimento" disposto dal Tribunale

Due giorni più tardi, quindi il 14 marzo, il Tribunale per i Minorenni avrebbe convalidato l’allontanamento che era stato autorizzato verbalmente dalla Procura, informata di quanto stava accadendo. Il giudice, però, avrebbe anche previsto "l’indifferibile ricongiungimento dei fratellini alla mamma e il loro collocamento in una comunità idonea". L'assessorato alle Politiche sociali, infatti, ha fatto sapere che "da parte dei servizi sociali non c’era e non c’è nessuna volontà di separare i bambini dalla loro madre", ha riportato il Corriere della Sera, sottolineando come "l'allontanamento" era stato disposto "come misura temporanea".

Come ha spiegato il collettivo Rete per il diritto all'abitare, però, la vicenda che ha riguardato la donna georgiana avrebbe "creato forte apprensione nelle famiglie ospiti in viale Ortles", poiché anche loro sarebbero "inserite nel medesimo progetto comunale LGNET" e "hanno paura di perdere i loro figli". Il provvedimento temporaneo emesso dalla Procura, infatti, prevederebbe "tempi molto contingentati per la sua convalida, la nomina del curatore speciale, l’udienza di comparizione delle parti davanti al Giudice e il successivo decreto". A sostegno della donna e di chi sta vivendo una situazione simile alla sua, a partire dalla mattinata del 17 marzo è in corso alla Casa dell’Accoglienza un presidio stabile. Intanto, l'udienza della mamma è stata fissata per venerdì 21 marzo e da Palazzo Marino hanno assicurato che "sono ripresi i contatti della mamma con i suoi figli".

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