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Strangolato in Darsena a Milano, la donna difende Yuri Urizio: “Non mi ha molestata”

Il 28enne che ha strangolato Yuri Urizio sulla Darsena a Milano si è sempre difeso sostenendo che la vittima avesse importunato una ragazza: si tratta di una clochard che, sentita dagli investigatori, ha smentito quanto raccontato dal presunto omicida.
A cura di Ilaria Quattrone
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Gli agenti dell'ufficio prevenzione generale della Questura di Milano hanno ascoltato la clochard che ha assistito all'aggressione che ha portato alla morte di Yuri Urizio, il 23enne che sarebbe stato strangolato dal 28enne Bilel Cubaa. Quest'ultimo aveva raccontato di averlo aggredito perché Urizio stava importunando la donna. In realtà lei stessa ha smentito questa versione dei fatti.

La clochard ha smentito quanto raccontato dall'aggressore

La giovane ha confermato quanto ripreso dalle telecamere di sorveglianza: quella notte si è fermata a parlare con Cubaa e con Urizio. Si sarebbe poi allontanato tranquillamente e prima che iniziasse l'aggressione. Il 23enne non l'avrebbe molestataavrebbe tentato di derubarla. Anche alcuni vigilantes, che lavorano in zona Navigli, hanno raccontato di conoscere il 23enne, ma di non averlo mai visto con la clochard: "Mi sembra più un attaccamento dell'aggressore a una qualche morale per "giustificarsi"".

Il 28enne avrebbe stretto le braccia attorno al collo di Urizio per 7 minuti

Gli inquirenti proseguono nelle indagini e nell'esatta ricostruzione della vicenda. Nell'ordinanza di custodia cautelare, firmata dalla giudice per le indagini preliminari Angela Minerva, è emerso che il 28enne avrebbe stretto le braccia attorno al collo di Urizio in una specie di "morsa a tenaglia". Le avrebbe tenute per circa sette minuti. Lo avrebbe lasciato solo quando è arrivata una volante della polizia, fermata da un passante che ha assistito alla scena.

Prima dell'arrivo degli operatori sanitari del 118, un altro passante avrebbe praticato il massaggio cardiaco sul 23enne. Quando i medici sono arrivati, Yuri Urizio era in arresto cardiocircolatorio. È stato trasferito in ospedale dove purtroppo è morto dopo due giorni di agonia.

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