Strage famigliare a Samarate: Alessandro Maja ancora ricoverato in Psichiatria
Alessandro Maja, l'uomo accusato di aver ucciso la moglie e la figlia nella loro villetta di Samarate (Varese), è ancora ricoverato in Psichiatria all'ospedale San Gerardo di Monza: come confermato a Fanpage.it, l'uomo per il momento non è ancora stato dimesso. Resta quindi ancora da capire quando si svolgerà l'interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari. Fino a quando il medico non darà il consenso, l'uomo infatti resterà ricoverato.
Il figlio Nicolò lotta tra la vita e la morte
Alessandro Maja dovrà rispondere delle accuse di omicidio per la moglie Stefania Pivetta e la figlia di 16 anni Giulia e del tentato omicidio del figlio Nicolò: il ragazzo dal giorno della tragedia lotta tra la vita e la morte. È ricoverato all'ospedale Di Circolo di Varese dove è stato sottoposto, al momento del suo arrivo, a un intervento neurochirurgico: da allora il 23enne è stato sedato ed è stabile seppur in condizioni gravi. C'è la possibilità che, una volta svegliato, il ragazzo non ricordi l'aggressione. Intanto, in base ai primi esiti dell'autopsia condotta sui corpi della mamma di Nicolò e della sorella – oltre a confermare che l'arma del delitto era un martello – sembrerebbe che quest'ultima abbia provato a difendersi.
Resta oscuro il movente
Nella ricostruzione della dinamica degli efferati omicidi, gli inquirenti stanno cercando di capire perché Alessandro Maja possa aver commesso questo terribile crimine. In base ad alcune testimonianze di conoscenti, sembrerebbe che l'uomo fosse ossessionato dai soldi: in particolare modo, avrebbe sostenuto di stare attraversando un momento di crisi a causa della pandemia. In base a quanto raccolto dai carabinieri, i bilanci del suo studio sembrerebbero in regola.