I nonni di Nicolò Maja, unico sopravvissuto alla strage di Samarate: “Deve ricominciare a vivere”
Nicolò Maja, sopravvissuto dopo mesi di ricovero alla strage di Samarate, in cui il padre Alessandro sterminò la moglie Stefania e la figlia sedicenne Giulia a martellate, potrà forse presto tornare a una vita diversa. Una vita più normale possibile.
A sostenerlo sono i dottori dell'ospedale di Circolo di Varese, che già nel maggio 2022 gli hanno letteralmente salvato la vita. Entro fine mese, infatti, il 25enne subirà un nuovo intervento al cranio, dove era stato ferocemente colpito dal padre mentre dormiva nella sua cameretta: un'operazione complessa e importante, in grado di ridare speranza a Nicolò per il futuro.
Il padre omicida, adesso, è stato condannato alla pena dell'ergastolo. "Non abbiamo mai capito il motivo, non ce l'ha mai detto. Ma Nicolò adesso deve andare avanti, e ricominciare una vita possibilmente normale", è il commento della nonna materna Ines Pivetta davanti alle telecamere del programma Rai La Vita in Diretta. "Ha 25 anni, una vita davanti. Vogliamo rimanere il più possibile in vita per aiutarlo a ritrovare una vita autonoma", le parole invece del nonno Giulio. "Ha una forza dentro… andrei in capo al mondo pur di vedere mio nipote sottoporsi a questo intervento".
"Se non ci fosse stato Nicolò, noi non ci saremmo stati. Tutti vorrebbero un nipote come lui. Nonostante quello che è successo, va avanti a testa alta senza lamentarsi mai", ha detto la nonna, sopravvissuta all'assassinio della figlia Stefania da parte del marito, la notte del 4 maggio, nella loro villetta di Samarate. "Solo grazie a lui riusciamo ad andare avanti". Adesso arriva anche l'operazione.
"È un passo molto importante per il mio futuro, per tornare a sognare e a progettare la mia vita. Un punto di svolta fondamentale", racconta lo stesso Nicolò. "Sono contento". Un barlume di luce in mezzo al buio. Sempre con il ricordo di mamma Stefania e della sorellina minore Giulia. "Parlo con loro ogni sera", aveva detto il 25enne. "Le ringrazio per avermi salvato la vita".